Scontro tra i direttori Alessandro Sallusti e Marco Travaglio a Otto e Mezzo (La7), parlando di dossieraggi in relazione dall’inchiesta Open, il direttore di Libero ha minimizzato, dicendo: “L’arma di mettere l’avversario nel mirino e massacrare l’avversario senza occuparsi di tutti gli altri, è una tattica che il giornalismo e la politica usano dall’inizio dei tempi. Non è di Renzi, è di tutti. Il Fatto Quotidiano pubblico un articolo dicendo che esisteva un’intercettazione in cui Berlusconi parlava della Merkel chiamandola culona, innescando una crisi internazionale che agevolò la caduta del governo Berlusconi. Quell’intercettazione non è mai esistita. Informazioni non verificate diventano arma politica”. Il direttore de Il Fatto Quotidiano replica: “Era successo che i parlamentari del centrodestra erano terrorizzati dall’uscita delle intercettazioni dell’inchiesta di Bari sulle prostitute che Tarantini portava a Palazzo Chigi, la Daddario e altre. E dato che in quel periodo Berlusconi era convinto che la Merkel stesse cercando di fargli la pelle, aveva preso l’abitudine di chiamarla con quel simpatico vezzeggiativo con chiunque nel parlasse. Quindi erano terrorizzati che lo facesse anche con Tarantini e le ragazze e uscisse anche dalle intercettazioni”. Poi, mostrando alle telecamere una vecchia prima pagina de Il Giornale, Travaglio conclude: “Il bello è che Sallusti e i giornali di centrodestra, che sapevano benissimo che Berlusconi la chiamava così, cominciarono a chiamarla così, questo è un titolo del Giornale e sai di chi è l’articolo? di Alessandro Sallusti”