"Dicono che facciamo le cose per gli ascolti. Noi facciamo le cose per intrattenere il pubblico a casa, se non ne fossimo capaci qui non ci sarebbe più nessuno. Ci manderebbero tutti a casa", la conduttrice ha deciso di commentare quanto accaduto dopo la lite tra Morgan e Selvaggia Lucarelli
In molti hanno detto che il suo piglio poco deciso ha lasciato che la discussione tra Morgan e Selvaggia Lucarelli nella puntata di Ballando con le Stelle del 13 novembre si trasformasse in una lite. Ma Milly Carlucci è una professionista come poche e non solo sa esattamente tenere uno show ma quando parla lo fa senza mezzi termini. Così ieri ha chiarito l’appoggio alla giuria e chi sono i concorrenti di Ballando: “Sono state dette cose che non possono passare. La giuria l’ha scelta tutto il gruppo autorale di Ballando. C’è una tecnica di livello mondiale (Carolyn Smith, ndr), per il resto è una giuria di opinione formata non da passanti ma da persone di provata professionalità: c’è il direttore di un giornale sportivo (Ivan Zazzaroni), un presentatore, autore radiofonico e televisivo, commediografo (Fabio Canino), una giornalista, scrittrice, opinionista, blogger, insomma una donna che ha tutto un suo mondo importante (Selvaggia Lucarelli), uno stilista che da 15 anni valuta il ballo anche perché è nato in Sudamerica dove tutti ballano sin da neonati (Guillermo Mariotto). Noi però siamo anche una trasmissione di intrattenimento. I giurati dicono la loro, i concorrenti che non sono giovani alle prime armi che cercano una strada ma stelle nei loro lavori, si mettono alla prova con umiltà cercando di imparare a ballare. Nel frattempo fanno spettacolo e intrattenimento, questo dà loro la possibilità di commentare il giudizio della giuria. Dicono che facciamo le cose per gli ascolti. Noi facciamo le cose per intrattenere il pubblico a casa, se non ne fossimo capaci qui non ci sarebbe più nessuno. Ci manderebbero tutti a casa. Ma questa non è una giuria con l’auricolare, non diciamo né alla giuria né ai concorrenti cosa dire. Loro dicono quello che pensano”.