L'ivoriano, unico condannato per il delitto avvenuto a Perugia nel 2007, è in semilibertà dal 2019 e collabora con un centro di studi criminologici. Durante gli anni in in carcere si è laureato con 100 e lode in Scienze storiche del territorio e della cooperazione
Rudy Guede, unico condannato a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto nel 2007, ha chiesto una riduzione di pena di 45 giorni tramite il suo legale, l’avvocato Fabrizio Ballarini. La pena scadrà il 4 gennaio 2022. Il magistrato ha già accettato una riduzione di 100 giorni negli anni, anche in considerazione della laurea triennale con 110 e lode in Scienze storiche del territorio e della cooperazione internazionale presa in carcere. Se la richiesta dovesse essere accettata dal tribunale, l’ivoriano sarebbe subito e definitivamente libero, perché il termine della pena sarebbe il 20 novembre e quindi già trascorso, come conferma Ballarini all’Ansa.
L’omicidio di Meredith Kercher, 22enne studentessa inglese in Italia per l’Erasmus, avvenne la sera del primo novembre 2007. Pur avendo sempre ammesso la sua presenza nella casa di via della Pergola a Perugia, Guede ha sempre negato di avere ucciso Kercher. Contro di lui c’erano l’impronta di una mano insanguinata e altre tracce di Dna trovate sulla scena del crimine. Guede aveva sostenuto di aver cercato di soccorrere la ragazza che era stata accoltellata mentre lui si trovava in bagno. Il 20 ottobre del 2007 era poi stato arrestato a Magonza, in Germania, dove era fuggito. Fu condannato con rito abbreviato dal gup per concorso in omicidio. I processi non hanno mai chiarito “in concorso” con chi. Come noto, gli altri imputati – Amanda Knox e Raffaele Sollecito – sono stati assolti in via definitiva nel 2015.
In semilibertà dal settembre del 2019, Guede – 35 anni il 26 dicembre – ha operato come volontario alla Caritas di Viterbo e collabora con un centro di studi criminologici. Già da qualche tempo non rientrava più a dormire in cella, usufruendo di uno speciale permesso legato alle norme per prevenire il contagio Covid all’interno degli istituti di reclusione. Guede ancora oggi vive in un appartamento che gli è stato messo a disposizione e deve rispettare alcune regole, come non uscire la sera dopo le 21.