L'anomalia era stata denunciata, lo scorso aprile, dall’Aaroi Emac al presidente Fedriga. Gli ispettori inviati da Roma: "Errata configurazione già presente in epoca pre-pandemica". E scrivono anche di criticità nei percorsi "sporco" e "pulito" in pronto soccorso. Per l'assessore alla Sanità Riccardi "non sono state rilevate criticità per quanto attiene le attivazioni e disattivazione dei posti letto Covid". Le opposizioni invocano le sue dimissioni
Nell’ospedale di Palmanova, in provincia di Udine, otto posti letto di medicina d’urgenza sono stati “erroneamente dichiarati con cod. 49 ‘terapia intensiva’”. Lo aveva denunciato, lo scorso aprile, l’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani Emergenza area critica (Aaroi Emac) al Presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Lo conferma, ora, la relazione del ministero della Salute redatta dopo un’ispezione. E se per l’assessore alla Sanità Riccardo Riccardi “non sono state rilevate criticità per quanto attiene le attivazioni e disattivazione dei posti letto Covid”, le opposizioni invocano le sue dimissioni. Un problema, il numero dei posti letto in terapia intensiva, che in Regione è tornato d’attualità con la ripresa del contagio in queste settimane.
“Nel corso della site visit presso lo stabilimento di Palmanova – si legge nella nota degli ispettori ministeriali – è stata rilevata un’errata configurazione già presente in epoca pre-pandemica”. Nello specifico, “risultano otto posti letto di medicina d’urgenza che vengono codificati con cod. 49 “Terapia intensiva””. Tale errata attribuzione – continua la nota – “si riflette anche sulle riparametrazioni effettuate ex art. 2 DL 34/2020 in riferimento ai posti letto di cod. 49, da attivare per raggiungere il nuovo parametro di 0,14 posti letto per mille abitanti”. Un dato – quello dei posti letto di terapia intensiva – tutt’altro che ininfluente in tempi di Covid, poiché contribuisce a determinare la fascia di rischio della regione e di conseguenza le misure restrittive.
Ma non è finita qui. La relazione del ministero, infatti, indica anche “alcuni limiti strutturali” che hanno determinato delle “sovrapposizioni” nel percorso dei pazienti Covid e non Covid: “Particolare criticità riveste il locale del Pronto Soccorso dedicato alla visita e permanenza dei pazienti sospetti, ove la stanza dedicata è un unico ambiente in cui sono allestiti 4 letti tecnici che, così come risultano organizzati, presentano una facile esposizione alla commistione. Inoltre, il pre-triage posto all’interno crea una sovrapposizione dei percorsi tra i pazienti sospetti e quelli negativi”. Una situazione che “aumenta il livello di rischio di diffusione dell’infezione, in quanto determina la permanenza nello stesso locale di pazienti che possono già essere positivi con i pazienti che non lo sono”.
Per il vice-presidente con delega alla Salute Riccardi “dal verbale inviato dal ministero della Salute a seguito dei controlli effettuati questa estate negli ospedali di Palmanova e Gorizia emerge chiaramente che non sono state rilevate criticità per quanto attiene le attivazioni e disattivazione dei posti letto Covid, che risultano essere state regolarmente comunicate”, mentre “la “riqualificazione strutturale” del Pronto soccorso dell’Ospedale di Palmanova “risulta già programmata”. Per quanto riguarda invece la questione dei posti letto di terapia intensiva, “la codifica specifica risale al passato e, in assenza di riscontri negativi da parte del ministero, si è protratta fino a oggi”. “Si è preso atto di quanto segnalato nel rapporto – conclude Riccardi – e si sta provvedendo ad una compiuta analisi di tutti i flussi ministeriali”.
La reazione delle opposizioni non si è fatta aspettare. “Il presidente Fedriga sollevi dall’incarico l’assessore Riccardi o gli ritiri la delega alla salute”, chiede il M5S in una nota congiunta della deputata Sabrina De Carlo e del consigliere regionale Andrea Ussai. “Riccardi, attraverso un comunicato, ha affermato come non siano emerse criticità in merito alla gestione dei posti letto di terapia intensiva Covid, tralasciando volontariamente numerose carenze segnalate nel report, che confermano i dubbi che per primi avevamo sollevato già ad aprile sul conteggio e la classificazione dei posti letto, poi rimarcati anche dalle forti dichiarazioni dei professionisti, in particolare dall’Associazione regionale anestesisti”, la quale “a più riprese ha sottolineato come in tutto il Friuli-Venezia Giulia siano 24 i posti letto di area di emergenza che non andavano considerati come terapie intensive”.
Alla richiesta di dimissioni si aggiunge anche il consigliere del Pd Salvatore Spitaleri: “Deve fare un passo indietro chi ha governato, da politico o da nominato di fiducia, le procedure e le comunicazioni indicate dagli ispettori come scorrette e inadeguate, chi ha convocato e condotto il ‘processo’ subito a Palmanova dal segretario regionale dell’Associazione degli anestetisti. A maggior ragione preoccupa gravemente il nuovo grido di allarme del personale sanitario, sui posti letto di pronto soccorso occupati da malati Covid in attesa dell’assegnazione ai reparti specifici, rispetto ai numeri che anche oggi si comunicano, proprio alla luce delle criticità segnalate nel rapporto degli ispettori ministeriali. I rilievi dei professionisti in prima linea si rivelano drammaticamente veritieri, mentre appaiono non attendibili le comunicazioni istituzionali dell’assessore alla Salute”.