World News

La sua casa è completamente infestata dalla muffa, lei sta sempre più male: “Mi si è riprodotta dentro le orecchie”

La protagonista della vicenda è Caroline Bowman, una donna di Sidney, Australia. Si è appena trasferita nella città per riprendere gli studi. La casa che sceglie sembra bella, è appena stata tinteggiata. “Odorava di pittura fresca, sembrava molto graziosa e confortevole”, commenta. Era rimasta davvero ben impressionata dopo la visita con l’agente immobiliare

di Simona Griggio

Quella casa sembrava una delizia. Accogliente e spaziosa. Il posto perfetto dove vivere per qualche anno. Poi però l’inquilina inizia a stare male. Ogni giorno va peggio e non si capisce il perché. Come nei film sulle dimore infestate dai fantasmi. Quando il dottore la visita scopre che ha l’orecchio pieno di muffa. Solo in quel momento, con un colpo di scena angosciante, trova la soluzione al mistero. Non si tratta di un’infestazione di spiriti ma, appunto, di muffa.

La protagonista della vicenda è Caroline Bowman, una donna di Sidney, Australia. Si è appena trasferita nella città per riprendere gli studi. La casa che sceglie sembra bella, è appena stata tinteggiata. “Odorava di pittura fresca, sembrava molto graziosa e confortevole”, commenta. Era rimasta davvero ben impressionata dopo la visita con l’agente immobiliare. Era il 2015 e la donna, che allora aveva 33 anni, non immaginava che quello sarebbe stato l’inizio di un viaggio horror. Proprio come nei più angoscianti film ricchi di effetti speciali.

In buona salute, dopo il trasferimento nella casa comincia ad ammalarsi. Un mistero. Man mano che il tempo passa le vengono diagnosticate diverse malattie croniche, fra cui problemi respiratori causati (ma lo si scoprirà solo anni dopo) dal prolungato vivere in un ambiente malsano. Eh già, perché la “pretty house” con tre camere da letto appena tinteggiata in realtà nasconde sotto lo strato di vernice un tappeto di muffa nero e spesso. Che percorre i muri di tutta l’abitazione, dal bagno alla cucina alle camere. Cosi, giorno dopo giorno, la donna respira muffa.

Come se ne accorge? Il soffitto diventa sempre più scuro, la muffa sempre più visibile. Si conquista ogni giorno uno spazio in più. L’inquilina allerta il proprietario ma per due anni attende il suo intervento. Nulla da fare. Così prova a prendere in pugno la situazione. “Stavo pulendo il muro e ho notato che era un po’ traballante. L’ho colpito e ha fatto subito un buco”, rivela esausta. Cosa c’è sotto? Uno strato di muffa spesso che si estende per tutta la casa. I microrganismi hanno attaccato tutto. Hanno colonizzato ogni centimetro quadrato. Pian piano stanno cominciando a intaccare anche il corpo della donna. Come in un film di fantascienza. In questo caso però non sono gli scarafaggi di Pianeta Rosso che sbucano fuori da occhi, bocca e orecchie degli astronauti. E’ qualcosa di più subdolo. Una muffa che miete silenziosamente le sue vittime.

La scoperta agghiacciante arriva durante la visita dall’otorino. Il dolore all’orecchio è lancinante e la donna deve approfondire. “Il dottore ha preso un tampone e c’era della muffa di aspergillus nel mio orecchio”, racconta la donna. Oltre ai problemi respiratori e al reperimento della muffa nell’orecchio le viene diagnosticata la fibromialgia, condizione associata a stanchezza costante e perdita di memoria. Le malattie da esposizione alla muffa in Australia sono state oggetto di un’inchiesta parlamentare nel 2018 che ne ha messo a nudo l’impatto devastante. Il presidente del comitato, il deputato liberale Trent Zimmerman, ha dichiarato: “Spesso i sintomi hanno rovinato la vita delle persone, rendendo quasi impossibile il lavoro e le normali interazioni sociali”. Caroline Bowman alla fine si trasferisce dalla madre. Il suo cervello si sentiva troppo annebbiato: “La muffa mi ha tolto la vita“.

La sua casa è completamente infestata dalla muffa, lei sta sempre più male: “Mi si è riprodotta dentro le orecchie”
Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo
Playlist

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.