"Mi fa piacere che c'è ancora la stampa, che abbiamo di nuovo dei rapporti. Conte, che è un gentleman, non riesce a dare ultimatum, è uno dei più grandi specialisti di penultimatum che abbia mai visto. Ma va bene così...", dice il Garante. Il presidente puntualizza: "Ho detto che non saremmo andati nei canali del servizio pubblico per richiamare l’attenzione dei cittadini, ma non è che teniamo fuori la Rai (dalle conferenze stampa, ndr)"
“Mi fa piacere che c’è di nuovo la stampa, che abbiamo di nuovo dei rapporti. Conte, che è un gentleman, non riesce a dare degli ultimatum, è uno dei più grandi specialisti di penultimatum che abbia mai visto. Ma va bene così…”. Beppe Grillo resta fedele al personaggio e non si fa scappare l’occasione (dopo il divorzio sfiorato lo scorso luglio) di punzecchiare ancora il nuovo leader del “suo” movimento. Lo fa al Senato, intervenendo in collegamento video a una conferenza stampa di presentazione delle misure per le comunità energetiche – presenti anche i ministri Stefano Patuanelli e Roberto Cingolani – a poche ore dalla mezza marcia indietro di Conte, che ha definito “non irreversibile” la scelta del Movimento di non partecipare più alle trasmissioni della tv pubblica dopo le ultime nomine dei direttori Rai che hanno lasciato fuori il Movimento.
L’ex premier sta al gioco, ma risponde a tono quando una giornalista gli chiede se le parole del Garante siano una presa di distanza. Prima con una battuta: “C’è la Rai? Prima di rispondere devo chiederlo, se non c’è la Rai allora nessuna violazione”. “Ho detto che non saremmo andati nei canali del servizio pubblico per richiamare l’attenzione dei cittadini, ma non è che teniamo fuori la Rai (dalle conferenze stampa, ndr), assolutamente”, spiega poi. “Ci siamo confrontati anche su questo punto, mi sembra che Grillo sul piano della comunicazione ha una visione non molto ortodossa, già in passato ha dimostrato di non essere legato molto alle apparizioni tv, da questo punto di vista non c’è stata nessuna divergenza su quello che è avvenuto”, scherza. “E poi, come mi è stato chiesto oggi”, conclude, “la decisione non è irreversibile. Nasce da un passaggio specifico che abbiamo denunciato e non ci è stato chiarito, ma sicuramente non siamo contro il servizio pubblico nè vogliamo andare contro il servizio pubblico o assumere una decisione per tutta la nostra vita politica”.
A chi gli chiede, allora, quando gli esponenti 5s torneranno sui canali Rai, Conte risponde: “È una decisione che abbiamo preso tutti insieme, capigruppo, vicepresidenti e delegazione di governo, con tutti i componenti della Commissione di Vigilanza. Allo stesso modo, la decisione di segno contrario la prenderemo insieme. Ci saranno anche i passaggi istituzionali di chiarimento, oggi ci sono state le audizioni di presidente e amministratore delegato della Rai, dovranno tornare per rispondere a delle domande. Completiamo tutti questi passaggi e poi decideremo”.