Se c’è un posto inaccessibile nel calcio è lo spogliatoio di una squadra, una sorta di tempio inviolabile e rispettato. Solitamente ciò che accade in uno spogliatoio lì resta, tranne che in rare eccezioni. Una di queste è senza dubbio All or Nothing: Juventus, la nuova docu-serie Amazon Original italiana, disponibile dal 25 novembre in esclusiva su Prime Video, in 240 paesi e territori nel mondo. La serie segue la squadra bianconera durante tutta la stagione 2020/21, portando gli spettatori mano per mano in un dietro le quinte impensabile e mai visto prima d’ora. Un punto di vista inedito e per certi versi esplosivo, considerando la proverbiale riservatezza del club bianconero, per di più focalizzato su una stagione delicata come quella passata.
Dall’arrivo del nuovo allenatore Andrea Pirlo agli allenamenti al centro sportivo della Continassa, dalla tensione sul pullman verso lo stadio alle urla di Leonardo Bonucci per spronare i compagni nell’intervallo di una partita mal giocata, il racconto si snoda lungo otto puntate e coglie tutte le emozioni di una stagione vissuta tra alti e bassi, tra l’eliminazione in Champions, la conquista della Coppa Italia e la corsa al quarto posto in campionato. Ma le telecamere si sono spinte oltre, a contatto diretto con i giocatori, lo staff e la dirigenza, dallo spogliatoio dell’Allianz Stadium al lettino dei massaggi, dalla palestra al ristorante, tanto che le partite qui diventa un elemento quasi accessorio. Le riprese sono durante praticamente un’intera stagione, per un totale di settemila ore di girato e ci sono voluti quaranta giorni di lavoro per selezionare il materiale e montare ciascuna puntata. “All’inizio è stato inusuale e inaspettato, poi ci abbiamo fatto l’abitudine. È stato solo un breve periodo in cui c’era qualcosa che stonava, poi le telecamere hanno iniziato a far parte dell’arredamento di questo luogo sacro che è lo spogliatoio e le persone sono state elementi importanti del gruppo che ci ha accompagnato durante tutta la stagione. Magari qualcuno all’inizio ha fatto fatica a essere più naturale possibile, poi quello che è stato girato è diventato tutto vero e reale”, ha ammesso Leonardo Bonucci un un’intervista a GQ.
All or Nothing: Juventus mostra al pubblico la determinazione, la tenacia e la dedizione necessarie per competere ai più alti livelli del calcio mondiale e offre ai tifosi uno sguardo esclusivo sullo staff e il management bianconero. Ma rivela anche il lato inedito e più umano dei calciatori – da Federico Chiesa a Arthur, da Giorgio Chiellini, Bonucci e Pirlo, ma non mancano ovviamente Cristiano Ronaldo e Gianluigi Buffon (alla sua ultima stagione in bianconero) -, alle prese con il pranzo in famiglia, fuori da scuola con i figli o ancora intenti a fare l’albero di Natale e a discutere con i colleghi e gli amici. Il calcio visto da dentro insomma, che è proprio uno dei punti di forza del format All or nothing, con cui sono già state raccontate le storie di Manchester United e Tottenham. È una prima volta assoluta con una squadra italiana e il debutto con “la Vecchia Signora” piacerà a molti, tifosi bianconeri e non.