"È stato il mio destino sopportare l’infamia della tragica morte di Meredith Kercher, un’infamia che appartiene al suo assassino dimenticato: Rudy Guede. Nonostante abbia lasciato il suo DNA sul corpo di Meredith, nonostante abbia lasciato le sue impronte nel sangue di lei, Guede non è mai stato accusato di omicidio...": inizia così il lungo post scritto dall'americana di Seattle assolta dalla Cassazione per l'omicidio di Meredith Kercher
“Rudy Guede, l’uomo che ha ucciso Meredith Kercher e mi ha accusato ingiustamente, è ora libero. Come pensate che debba sentirmi?“. Così Amanda Knox su Twitter commenta il fine pena deciso dal magistrato di Sorveglianza di Viterbo per l’ivoriano, l’unico condannato per l’omicidio della studentessa inglese di 22 anni. Knox insieme a Raffaele Sollecito, anche loro imputati per il delitto di Perugia, sono stati assolti dalla Cassazione. L’americana non si limita al tweet ma scrive un lungo post sul suo blog: “È stato il mio destino sopportare l’infamia della tragica morte di Meredith Kercher, un’infamia che appartiene al suo assassino dimenticato: Rudy Guede. Nonostante abbia lasciato il suo DNA sul corpo di Meredith, nonostante abbia lasciato le sue impronte nel sangue di lei, Guede non è mai stato accusato di omicidio. Invece, è stato condannato per un’accusa minore molto prima che il mio processo raggiungesse un verdetto (Guede ha scelto di essere processato con il rito abbreviato, ndr)”: queste le parole di Amanda Knox. Il suo scritto continua raccontando tutto l’iter giudiziario del giovane ivoriano. “Non sono turbata perché Rudy Guede sia libero. Non sono turbata perché i giornalisti che continuano a diffamarmi ancora oggi lo stiano invece umanizzando, citando i suoi avvocati che affermano che è “calmo e ben integrato” – scrive l’americana di Seattle – Non sono turbata dal fatto che gli sia stata data una seconda chance. Credo, come ha detto Bryan Stevenson, che tutti siano più della cosa peggiore che abbiano mai fatto. Credo che anche Rudy Guede meriti una seconda chance. Ma sono turbata“. E conclude: “Non auguro a nessuno una sentenza irragionevolmente dura. Gli auguro solo una vera riabilitazione. Gli avvocati di Guede dicono che lui è su questa strada. Può darsi. Ma so una cosa: fintanto che lui rifiuta di ammettere i suoi crimini, di mostrare vero rammarico, io continuerò a sopportare ingiustamente la sua infamia, io continuerò ad essere ritenuta responsabile per il dolore dei Kercher, io continuerò ad essere diffamata perché non mostro rimorso per il crimine di Guede”.