Trovato un accordo tra i sindacati e le imprese associate ad Assoespressi che effettuano le consegne per Amazon. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno di conseguenza revocato lo sciopero nazionale dei corrieri previsto per venerdì 26 novembre, giorno del Black Friday. Non siamo al passo finale, però, perché l’accordo sarà sottoposto alle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori del settore che dovranno sciogliere la riserva entro il prossimo 15 dicembre.
La decisione di scioperare era stata presa il 13 novembre scorso a Bologna, in occasione della prima assemblea nazionale unitaria di quadri e delegati del settore delle consegne di merci in appalto per il gruppo fondato da Jeff Bezos. “Alla base dello sciopero c’è la richiesta di abbassare carichi e ritmi di lavoro, divenuti insostenibili, nonché quella di diminuire l’orario settimanale dei driver”, aveva detto Michele De Rose, segretario nazionale della sigla Filt Cgil.
L’intesa si è trovata proprio su questi punti, come spiega una nota pubblicata dai sindacati: “Concordata una prima importante riduzione dell’orario di lavoro per i driver che passerà dalle attuali 44 a 42 ore settimanali. Garantita la continuità occupazionale per i driver con il mantenimento di tutti i diritti, le tutele e gli aspetti economici, in caso di cambio appalto o contratto di trasporto. Viene introdotto il premio di risultato in ogni realtà aziendale del valore di 1100 euro l’anno e incrementata l’indennità di trasferta“. “Molto qualificante – proseguono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – aver sancito il rispetto della normativa sulla privacy ed una corretta gestione dei dati”. Infatti non ci potranno essere implicazioni disciplinari per i lavoratori attraverso il ricorso agli strumenti di lavoro e ai dati personali.
Lo scorso anno, in piena pandemia, l’edizione del Black Friday e del Cyber Monday, il lunedì immediatamente successivo dedicato alla svendita dei prodotti elettronici, è stata la migliore di sempre per i partner di Amazon, che hanno ottenuto una crescita delle vendite del 60% rispetto al 2019 superando i 4,8 miliardi di dollari a livello mondiale. Tra questi, appunto, anche le pmi italiane, che nelle due giornate di super-promozioni hanno venduto una media di 203 prodotti al minuto.