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Giovanni Miniello, il ginecologo che proponeva sesso con lui come terapia: “Mi cancello dall’albo. Ho solo proposto un’alternativa”

Proponeva alle pazienti, come cura del papilloma virus e come prevenzione del cancro, rapporti sessuali: con lui. Anche dopo le dimissioni il medico continua a difendere la sua “terapia”. E si dice vittima della macchina del fango mediatico: “Io ho curato con successo e da oltre 40 anni centinaia di donne, ho fatto nascere centinaia di loro figli..."

di Simona Griggio

Giorni di polemiche durissime. Rimbalzi di accuse e controaccuse. Ora arrivano le dimissioni di Giovanni Miniello dall’Ordine dei medici. Il ginecologo barese è stato inchiodato da un servizio de Le Iene. Proponeva alle pazienti, come cura del papilloma virus e come prevenzione del cancro, rapporti sessuali: con lui. Anche dopo le dimissioni il medico continua a difendere la sua “terapia”. E si dice vittima della macchina del fango mediatico: “Io ho curato con successo e da oltre 40 anni centinaia di donne, ho fatto nascere centinaia di loro figli e ho solo proposto una alternativa di trattamento”, sostiene.

Tutto inizia con il servizio delle Iene del 16 novembre. L’inchiesta della trasmissione propone la testimonianza di una giovane donna. Ha scelto di denunciare pubblicamente il modus operandi del medico. Una normale visita ginecologica per lei, in cerca di un figlio, diventa la proposta di un rapporto sessuale. Sostiene il medico: è una cura valida contro il Papilloma virus che, aggravandosi, potrebbe evolvere in un tumore. Solo andando a letto con un soggetto immunizzato (e lui guarda caso lo è) tutto si può risolvere. Quasi miracolosamente. Un virus, quello del Papilloma, che la donna con verifiche successive scopre di non avere. Il nuovo medico, una donna, trasalisce: “Purtroppo ho capito bene chi è il medico, fa sempre così, ma quello che ha sentito non ha alcuna valenza scientifica”.

Le Iene tornano all’attacco con una complice, una falsa paziente. Anche lei è immune dal papilloma, ma la diagnosi del professionista è sempre la stessa: il virus c’è, è pericoloso, bisogna procedere con la solita “cura”. Il servizio televisivo scatena una pioggia di segnalazioni. Arrivano decine di testimonianze via mail alla redazione. “Non lo volevo fare ma lui mi diceva che solo così sarei guarita”, “Potevo guarire solo grazie alla sua bonifica”, “Se fossi andata a letto con lui mi sarei negativizzata”. E ancora: “Ha iniziato a stalkerarmi, mi telefonava sempre e presa dalla paura ho ceduto”. Le pazienti si fidavano. Perché Miniello gode di fama internazionale, è autore di decine di pubblicazioni tradotte in tutte le lingue. Un’autorevolezza scientifica che portava a fidarsi di lui e delle sue strane “terapie”.

Il 24 novembre l’inviata delle Iene torna alla carica e riesce a raggiungere il luminare: “Buongiorno dottore, ci hanno scritto un sacco di donne che hanno avuto a che fare con lei”. Parla dei casi di vittime che hanno testimoniato in trasmissione, alcune delle quale conosciute dal dottore sin dalla nascita. Miniello risponde che produrrà letteratura scientifica, che la sua è stata solo informazione. Nessun plagio. Infine se ne va dicendo che non ha altre dichiarazioni da fare.

La Procura di Bari vuole vederci chiaro. Per ora ha aperto un fascicolo d’indagine acquisendo il video. Non ci sono ancora ipotesi di reato ne l’iscrizione del medico nel registro degli indagati. Ma gli accertamenti proseguono. Nei confronti del ginecologo, che ha 68 anni, è in pensione e continuava a svolgere la professione da privato, è stato anche aperto un procedimento disciplinare dell’Ordine dei medici di Bari con la sua convocazione.

Ora le dimissioni improvvise: “Ho chiesto la cancellazione dall’Albo dei medici”, dichiara. Lo comunica attraverso il suo legale, l’avvocato Roberto Eustachio Sisto. “Essere accomunato a chi usa violenza sulle donne, alla cui salute ho dedicato la mia vita, è stato davvero troppo e non mi consente scelte diverse”. Teme l’umiliazione della radiazione dall’Albo? “L’ho fatto per restituire un po’ di tranquillità alla mia famiglia, alle mie figlie e, da ultimo, anche a me stesso”, aggiunge. “Nella speranza che il sipario di questa terribile gogna mediatica si chiuda”.

Un’uscita di scena in quasi perfetta coincidenza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. Tutta la vicenda è ora al vaglio della magistratura.

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