Il 22 novembre, via Twitter, i Brit Awards hanno annunciato che dal 2022 faranno a meno delle categorie di genere nei premi assegnati ai migliori artisti. L’obiettivo? “Rendere lo show più inclusivo e celebrare gli artisti solo ed esclusivamente per la musica che fanno“. Una decisione che non è affatto piaciuta a Brian May, il chitarrista e cantautore britannico che fondò i Queen insieme a Freddie Mercury e Roger Taylor. In un’intervista rilasciata al Mirror, Brian ha affermato: “È una decisione presa senza riflettere. Ci sono tante cose che funzionano e vanno lasciate così come sono. Sono stanco di chi cerca di cambiare le cose senza pensare alle conseguenze a lungo termine. Alcune idee portano a un miglioramento, altre no”.
Il chitarrista, 74 anni, ha anche aggiunto che oggi Freddie Mercury si troverebbe in difficoltà con il politically correct: “Era un musicista, un amico, un fratello. Veniva da Zanzibar, non era inglese e nemmeno bianco. Ma non importava a nessuno, non ne abbiamo neanche parlato”. Poi ha spiegato: “Non ci siamo mai chiesti se fosse il caso di lavorare con lui, se avesse il giusto colore della pelle o la giusta tendenza sessuale. Non è mai successo e il fatto che oggi si debba pensare a tutto questo mi spaventa”.
Secondo May, oggi le persone hanno addirittura paura ad esprimere la propria opinione: “Prima o poi questo problema esploderà“. Infine ha concluso con una ulteriore riflessione: “Oggi i Queen non potrebbero vincere un Brit Award. Saremmo stati costretti ad avere nella band persone di colore diverso, sessualità diverse, una persona trans. Ma la vita non è così. Possiamo essere separati e diversi”. Da qui all’8 febbraio 2022 – data in cui è previsto lo show – cambierà qualcosa? Difficile a dirsi.
New for #BRITs 2022: Artist of the Year and International Artist of the Year – celebrating artists solely for their music, The BRITs have committed to making the show more inclusive (1/2) pic.twitter.com/Y5UfvfZiQi
— BRIT Awards (@BRITs) November 22, 2021