Tel Aviv è stato trai primi paesi al mondo a somministrare la terza dose di vaccino anti Covid e nei giorni scorsi ha iniziato la campagna di immunizzazione dei bambini nella fascia 5-11 anni. I nuovi casi sono in aumento ma per ora sotto controllo
Non è “irragionevole” che possa occorrere “un quarto vaccino”. Il ministro della sanità israeliano Nitzan Horowitz in diverse interviste ha spiegato di non escludere questa ipotesi se i casi dovessero aumentare. Tel Aviv è stato trai primi paesi al mondo a somministrare la terza dose di vaccino anti Covid e nei giorni scorsi ha iniziato la campagna di immunizzazione dei bambini nella fascia 5-11 anni. Nonostante i numeri in aumento dei nuovi casi siano per ora sotto controllo Salman Zarka, che dirige il Comitato di governo di lotta al Coronavirus, non ha escluso che il Paese sia già alle prese con una quinta ondata. “Non siamo – ha detto alla tv Kan – tra le ondate, bensì all’inizio di una nuova. Quando pensiamo alla quinta ondata, non pensiamo – ha tuttavia precisato – a un aumento di casi come questo. Pensiamo a una nuova variante importata dall’estero, a quello che sta succedendo ora in Europa“.
Gli esperti raccomandano quindi di non abbandonare misure di contenimento come le mascherine. E si valuta vaccinazione per under 5: “Ci stiamo avviando verso la vaccinazione dei bambini sotto i 5 anni. Ci sarà bisogno di tempo per valutare e per capire, ma nel futuro prossimo dovremo decidere se immunizzare i più piccoli, sono riflessioni che bisogna fare, dobbiamo adattarci all’evolversi della pandemia” ha detto a LaPresse Arnon Shahar, responsabile del piano vaccinale di Tel Aviv che aveva già parlato di questa ipotesi con il fattoquotidiano.it a metà settembre. Sull’ipotesi di obbligo vaccinale, in particolare per i più piccoli Shahar dice: “Prima inizierei con l’obbligo per le forze dell’ordine, gli insegnanti e i sanitari“. Poi sottolinea che “il ruolo del medico è quello di raccomandare di avere più vaccinati possibile” e che “il metodo per fare questo spetta al governo, allo Stato. In Israele non abbiamo mai forzato le vaccinazioni e abbiamo lo stesso tassi elevati di vaccinati”. “Sarà difficile forzare le persone”, ha aggiunto. In Israele, spiega “i casi crescono, l’indice di contagiosità cresce“, e “qualcuno parla di quinta ondata ma in realtà non penso che la quarta sia mai finita” e “faccio più fatica a spiegare perché i casi siano diminuiti in precedenza piuttosto che il perché siano aumentati ora con molti non vaccinati o che non hanno fatto il richiamo, e le scuole aperte”, afferma Shahar.