Sei mesi dopo il suo arresto, a revocare gli arresti domiciliari su richiesta della Procura è stata la gip di Verbania, Elena Ceriotti. "Si tratta di un atto dovuto", ha commentato il legale Marcello Perillo. Nel provvedimento, la giudice osserva anche che Tadini non ha commesso alcuna violazione dei limiti imposti dall’ordinanza cautelare
È tornato libero Gabriele Tadini, il capo del servizio operativo della funivia Stresa-Mottarone, precipitata lo scorso 23 maggio uccidendo 14 persone. Sei mesi dopo il suo arresto, a revocare gli arresti domiciliari per scadenza dei termini di custodia cautelare – su richiesta della Procura – è stata la gip di Verbania, Elena Ceriotti. “Si tratta di un atto dovuto”, ha commentato il suo legale, Marcello Perillo. Nel provvedimento, la giudice osserva anche che Tadini non ha commesso alcuna violazione dei limiti imposti dall’ordinanza cautelare.
Tadini, insieme al proprietario della funivia Luigi Nerini e al responsabile dell’esercizio Enrico Perocchio, era stato arrestato lo scorso 29 maggio dopo aver confessato di aver lasciato inseriti i forchettoni che impediscono ai freni di entrare in funzione in caso di emergenza. I tre sono indagati per omicidio colposo plurimo. Il Tribunale del Riesame, al quale si era appellata la procura di Verbania, ha recentemente stabilito anche per Nerini e Perocchio (liberati dopo l’interrogatorio di garanzia) la necessità dei domiciliari, ma la misura nei loro confronti è sospesa in attesa dell’esito del ricorso in Cassazione.