Società

Green pass, sono sconcertata: imporlo sui mezzi pubblici per me è un ricatto

Sono profondamente sconcertata dall’ultimo decreto che introduce una ulteriore stretta discriminatoria tra chi è vaccinato e chi non lo è (scelta ancora legale). Si introduce il Green Pass anche nei mezzi pubblici essenziali, quelli basilari, quelli che dovrebbero restare accessibili a tutti. Quelli che in una società più giusta andrebbero resi perfino gratuiti. Dal 6 dicembre anche i mezzi pubblici di base (treni regionali, bus e metro), saranno accessibili solo a chi possiede il green pass, e chi non lo ha resta a terra. Chi non è vaccinato è costretto a pagare, oltre al biglietto, anche il tampone (8 euro per minori, 15 per adulti), con tutta la trafila di prenotazioni, ricerca di un buco nelle farmacie intasate… e questo ogni 48 ore. In molti paesini dell’entroterra non tutte le piccole farmacie fanno i tamponi (le farmacie non sono obbligate a fare i tamponi). “Siamo la maggioranza di vaccinati, cavoli vostri”. Sento già le risposte.

Eppure una democrazia si vede anche da come tratta le minoranze. Minoranze non necessariamente barbare e criminali. Persone che rispettano la legge, che per vari motivi non possono/vogliono vaccinarsi. Persone che hanno problemi sanitari non riconosciuti nei rigidi parametri ministeriali che prevedono le deroghe al vaccino (la medicina seria non dovrebbe essere taglia unica per tutti). Persone vaccinate con vaccini non riconosciuti in Europa, persone senza tessera sanitaria (alcuni migranti da poco arrivati). Persone che hanno già anticorpi alti perché si sono ammalati di Covid senza neppure accorgersene. Persone che non sostengono il clima di odio e repressione e per protesta non si vaccinano. Persone che sono vaccinate ma per dissenso politico e boicottaggio non vogliono più usare il green pass. Ragazzini sani, per i quali il Covid è una malattia quasi per nulla pericolosa, mentre il vaccino può avere effetti collaterali. Tutti cacciati giù dal treno e dal bus.

Oltre a violare il diritto/dovere allo studio (che in Italia è fino a 16 anni, ma con un abbandono scolastico già grave), si incentiva l’uso dell’auto con il corollario di incidenti stradali, congestione, inquinamento dell’aria. In nome della salute pubblica continueremo ad ammalarci di malattie croniche e faciliteremo il lavoro ai virus respiratori. Se non fosse tragico, ci sarebbe da ridere. Anche perché ormai è noto: anche chi è vaccinato può contagiare.

La cosa ancor più paradossale è che il governo non impone il green pass per andare a scuola, ma lo impone sui mezzi pubblici. E’ un ricatto così bieco che mi fa disgusto, perché colpisce soprattutto le classe più svantaggiate, che non hanno il paparino col Suv. Colpisce il ragazzino che non ha soldi per un tampone tre volte a settimana. Cosa dicono i partiti di sinistra, i compagni, le associazioni per la mobilità sostenibile? Tutti zitti per paura di essere etichettati “fascistoni no vax”? Come in un film distopico, al grido “mai con i fascisti” la sinistra sta legittimando un governo sempre più autoritario.

La rabbia sociale che il governo aveva sapientemente indirizzato sui cittadini che non rispettavano norme sempre più strette e contraddittorie ora si rivolge ai non vaccinati, con tutta la potenza di fuoco necessaria a distogliere dalle vere responsabilità del governo: piano pandemico nascosto, rapporto Zambon occultato (come ben raccontato da Report), gravissimi fatti di Alzano e Nembro per i quali c’è un processo in atto, e questo solo nei primi mesi 2020. Successivamente, il governo non ha aumentato i mezzi pubblici, ha continuato a finanziare autostrade, ha protetto a spada tratta industrie ultra inquinanti (vedi Ilva), non ha rafforzato la sanità di base, non ha minimamente favorito le cure domiciliari precoci, non ha aumentato i posti letto in terapia intensiva, non ha dimezzato le classi scolastiche, non ha vietato gli allevamenti intensivi, non ha posto limiti seri all’inquinamento dell’aria e alle fonti inquinanti.

A nessuno importa della definizione di sindemia, data da Ipbes lo scorso anno: “C’è una forte interazione della malattia da coronavirus con l’aumento continuo delle malattie croniche e dei loro fattori di rischio, tra cui obesità, iperglicemia, inquinamento atmosferico”. Non interessa perché il capitalismo non si deve fermare. Meglio puntare tutto e solo sui vaccini, che alzano il Pil, fanno contente le multinazionali e creano facili capri espiatori. Sono utili per carità, ma non da soli, e soprattutto non possono giustificare una simile macelleria sociale.

A livello democratico, si va avanti a colpi di decreti e maggioranze bulgare, con la stampa pronta ad osannare le scelte governative. Già eravamo al 41esimo posto nella classifica per libertà di stampa, (report 2021 di Reporter senza Frontiere), ma dopo gli ultimi attacchi da parte della politica alle (poche) inchieste indipendenti (vedi Report) mi chiedo dove scenderemo. Senza parlare dei limiti alle manifestazioni, imposti dal governo, e l’annunciata militarizzazione delle stazioni e dei mezzi pubblici, in un’escalation sempre più inquietante.

Ah dimenticavo. Il ragazzino che sarà multato e fatto scendere dal bus per andare a scuola durante la settimana potrà comunque andare a messa la domenica, dove il Green Pass non è richiesto.