Londra e Parigi sono d’accorda su una cosa: è urgente aumentare gli sforzi congiunti per combattere gli attraversamenti “mortali” della Manica da parte dei migranti che tentano di raggiungere l’Inghilterra dalla Francia. Poche ore fa uno fra gli episodi più drammatici in quella acque, che ha causato la morte di almeno 30 persone. Fra loro anche tre bambini e 7 donne, di cui una era incinta. Come fa sapere Downing Street, Nel corso di una telefonata il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron hanno concordato sulla necessità “di fare tutto il possibile per fermare i trafficanti che mettono a rischio la vita” dei migranti. I due leader hanno inoltre “sottolineato l’importanza di una stretta collaborazione con i vicini del Belgio e dei Paesi Bassi, nonché con i partner in tutto il continente”, per cercare di “affrontare il problema in modo efficace prima che le persone raggiungano la costa francese”. Nel frattempo il ministro dell’Interno di Parigi Gerald Darmanin ha riferito che è stato arrestato un quinto sospetto trafficante. Il ministro ha inoltre detto che le autorità sono al lavoro per determinare la nazionalità delle vittime. Due sopravvissuti sono stati curati per ipotermia. Uno è iracheno, l’altro somalo. Il premier francese Jean Castex ha fatto sapere che terrà una riunione di emergenza in mattinata. Per la giornata di domenica 28 novembre è prevista la riunione in Francia dei ministri incaricati dell’immigrazione del Belgio, della Germania, dei Paesi Bassi e della Gran Bretagna.

Nel colloquio telefonico Macron ha affermato di “attendersi che i britannici cooperino pienamente ed evitino di strumentalizzare una situazione drammatica a scopi politici” e ha insistito sulla “necessità di agire degnamente, nel rispetto e in uno spirito di cooperazione efficace, trattandosi di vite umane”. Una risposta al collega britannico, che aveva commentato la vicenda con toni critici nei confronti della politica francese, a suo dire poco collaborativa.

Intanto a seguito del naufragio si è svolta ieri sera a Calais una protesta: un gruppo di persone si è raccolto per commemorare le vittime e chiedere un trattamento migliore per i migranti. “Quanti altri morti ci dovranno essere?”, si leggeva su uno degli striscioni sorretti dai manifestanti. “30 anni di annunci, di trattamenti disumani e degradanti”, era scritto su un altro.

I migranti continuano infatti ad attraversare il canale in direzione Regno Unito, nonostante, tra l’altro, il peggioramento delle condizioni meteo. Bbc riferisce che 40 persone a bordo di due imbarcazioni sono arrivate questa mattina nella città britannica di Dover. Le richieste di asilo nel Regno Unito hanno raggiunto il livello più alto da quasi 20 anni, alimentate dall’impennata degli attraversamenti migratori della Manica. Emerge dagli ultimi dati pubblicati dall’Home Office. Nell’anno fino a settembre sono state presentate 37.562 domande, il numero più alto registrato da giugno 2004, quando erano state 39.746, e superiore a quello raggiunto al culmine della crisi migratoria europea nel 2015 e nel 2016, pari a 36.546. Il ministero dell’Interno britannico ha anche sottolineato che il numero di pratiche in arretrato ha raggiunto livelli record. Le domande erano diminuite durante la pandemia di coronavirus, ma una volta superata la parte più critica sono rapidamente tornate ai livelli pre-Covid.

Sulla vicenda si esprime anche il presidente del Parlamento dell’Unione Europea David Sassoli, con un tweet: “È l’ultima di una lunga serie di tragedie avvenute nei mari che circondano l’Europa. Oggi piangiamo le vittime ma dobbiamo anche agire per garantire che ciò non possa accadere di nuovo”.

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