La dinamica non è ancora chiara, ma secondo gli investigatori del fumo si è propagato nella miniera attorno alle 8.35 del mattino. Una fonte nei servizi di emergenza ha sostenuto che la tragedia potrebbe essere stata causata da polvere di carbone che avrebbe preso fuoco in un pozzo di ventilazione
Non ci sono più speranze di trovare sopravvissuti nella miniera della Siberia dove oggi si è verificata un’esplosione. Sono infatti 52 le vittime secondo le squadre dei soccorritori, citate dall’agenzia statale russa Tass, aggiornando il bilancio precedente che era di 14 morti, tra i quali tre soccorritori, e 35 minatori intrappolati.
In serata il governatore della provincia, Sergei Tsivilev, aveva detto che le squadre di soccorso non erano riuscite comunicare con i minatori rimasti intrappolati dall’esplosione avvenuta ad una profondità di 250 metri. In tutto sono 239 i minatori che sono stati messi in salvo dalla miniera di carbone di Listvyazhnaya, 49 dei quali sono stati ricoverati in ospedale.
La dinamica non è ancora chiara, ma secondo gli investigatori del fumo si è propagato nella miniera attorno alle 8.35 del mattino. Una fonte nei servizi di emergenza ha sostenuto che la tragedia potrebbe essere stata causata da polvere di carbone che avrebbe preso fuoco in un pozzo di ventilazione. Stando alle prime ricostruzioni del ministero delle Emergenze, 285 persone stavano lavorando nella miniera stamattina e 239 di loro sono state evacuate. “Le operazioni riprenderanno non appena la concentrazione del gas si ridurrà a un livello sicuro”, aveva fatto sapere il governatore Tsivilyov, annunciando tre giorni di lutto nella regione a partire da domani. In serata, poi la drammatica conferma di un bilancio pesantissimo: cinquantadue persone, tra cui sei soccorritori, sono morte, hanno reso noto tutte le agenzie di stampa nazionali, aggiungendo “nessuno è rimasto vivo“.
L’incidente ha scosso la Russia. “Quando le persone muoiono, è una grande tragedia per le famiglie e per tutti i parenti”, ha detto il presidente Vladimir Putin durante un incontro col presidente serbo Aleksandar Vucic. In Russia in passato si sono verificati diversi incidenti in miniera, sciagure che molti osservatori collegano alle attrezzature obsolete e agli inadeguati standard di sicurezza. Una delle più gravi catastrofi risale al 2010, quando un’esplosione provocò la morte di 91 persone nella miniera Raspadskaya, la più grande della Russia. Nel 2007 un’altra esplosione uccise 110 persone nella miniera Ulyanovkskaya.