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Una folla urlante. Di curiosi, certo. Ma non solo. Centinaia di persone mercoledì sera hanno assistito all’arresto dei presunti responsabili di una tentata estorsione. E molti erano lì per sostenerli. “Torneremo più forti di prima”. “Ciao Raffaele”, “Vai Michele” urlano in alcuni video diffusi in queste ore.
Il fatto è avvenuto fuori dalla caserma dei carabinieri di Corato, città di 47mila abitanti nella provincia a nord di Bari, sino a qualche mese fa considerata uno dei centri più tranquilli della Puglia. La criminalità, qui, però, si sta radicando in maniera allarmante.
L’ultimo caso, appunto, è di mercoledì: tre ragazzi – mentre il quarto li attendeva in auto – armati di pistola, hanno minacciato un fruttivendolo per estorcere il pizzo. Al “no” del commerciante, i tre hanno reagito colpendolo con il calcio della pistola e prendendo ciò che aveva con sé, venti euro e il cellulare. I carabinieri ci hanno messo poche ore a individuarli attraverso le telecamere della zona e ad arrestarli per tentata estorsione, rapina e porto abusivo d’arma. Un segnale importante e rassicurante per la cittadinanza che però si è trasformato in un caso: il sostegno ai presunti criminali.
A preoccupare e far temere la maggioranza dei cittadini – grata al lavoro delle forze dell’ordine – è proprio l’escalation di atti criminali. È di pochi giorni fa l’intimidazione al sindaco della città, Corrado De Benedittis, che ha scoperto la sua auto vandalizzata “con precisione chirurgica”. E ancora: un ragazzo gambizzato nel cuore della città, nel bel mezzo della movida, alle 23, davanti agli occhi di clienti e avventori dei locali, ordigni che deflagrano nella notte distruggendo le saracinesche dei negozi, tentate rapine – l’ultimo caso ai danni di un autotrasportatore -, solo per citare l’ultimo mese. Gli approfondimenti di Prefettura, Questura e Procura dicono che a Corato ci sono diversi livelli di criminalità ma anche che, come in altri comuni, si stanno radicando i clan criminali baresi. In città quindi cresce la paura e l’appello, continuo, è quello di denunciare. Sempre. “Speriamo in una reazione forte della città sana – è l’appello del sindaco – che deve far sentire la propria indignazione”.