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“Sono certa che ad uccidere Sarah Scazzi sia stato mio padre Michele Misseri. Ecco come sono andate le cose”: parla Valentina Misseri

La dichiarazione choc di Valentina Misseri, figlia di Michele, è stata pubblicata in un’intervista esclusiva su TPI. La ragazza che il giorno del delitto di Avetrana che ha coinvolto a vario titolo la sua famiglia si trovava a Roma, è sicura che ad uccidere Sarah Scazzi sia stato il padre e non la sorella Sabrina e la madre, Cosima Serrano

“Secondo me ad uccidere Sarah Scazzi è stato mio padre Michele Misseri”. La dichiarazione choc di Valentina Misseri, figlia di Michele, è stata pubblicata in un’intervista esclusiva su TPI. La ragazza che il giorno del delitto di Avetrana che ha coinvolto a vario titolo la sua famiglia si trovava a Roma, è sicura che ad uccidere Sarah Scazzi sia stato il padre e non la sorella Sabrina e la madre, Cosima Serrano. “Sono certa sia stato mio padre a uccidere mia cugina. Quel pomeriggio secondo me Sarah è scesa in garage per non suonare, perché mia madre a quell’ora dormiva. Lui ci ha provato, lei lo ha respinto con un calcio e papà ha perso la testa. Dai verbali ho letto una sua dichiarazione che ha illuminato l’accaduto (’Non l’avevo mai vista con i pantaloncini così corti e il seno le stava sbocciando’). Mi ha riportato alla mente l’episodio della vasca”.

Valentina Misseri si riferisce infatti ad un altro episodio del suo passato familiare che ha rivelato nell’intervista. “Dai media è sempre stato presentato un pezzo di pane, vessato dalle arpie di casa, ma non è così. Ci raccontò, anche se non abbiamo trovato conferme, che in Germania aveva picchiato violentemente un uomo che aveva provato a rubargli i gettoni nella cabina telefonica. E poi c’è una cosa intima. Ero una ragazzina e dovevo fare la doccia. Come tutte le domeniche mi spogliai davanti a lui. Mi guardò e mi disse: ‘Da ora in poi tu non ti devi far più vedere così da me’. Mi sentii sporca”. Valentina Misseri, infine, ha concluso: “La mia famiglia è stata distrutta. Sono tutti in carcere e anche io, se quel maledetto giorno non fossi stata a Roma, adesso sarei dietro le sbarre. Questo è un clamoroso errore giudiziario, ed è assurdo che nessuno si renda conto di quello che è accaduto”.