Il ministro: "I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante B.1.1.529. Nel frattempo seguiamo la strada della massima precauzione". Von der Leyen: "La Commissione europea proporrà di attivare il freno di emergenza per interrompere i viaggi aerei”. In Israele rilevato il primo caso: "Siamo a un passo dallo stato d'emergenza"
La variante del Covid individuata in Sudafrica, nei cui confronti i vaccini sono “quasi certamente” meno efficaci secondo l’università di Oxford, preoccupa l’Europa. L’Italia ferma da subito gli arrivi di chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Malawi, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia ed eSwatini e la Commissione Ue annuncia che proporrà a breve una misura analoga, già adottata ieri dalla Gran Bretagna e Israele. La Germania per ora si limita a sospendere i voli dal Sudafrica, come anche la Francia. La Spagna bloccherà collegamenti aerei anche con il Botswana (oltre che con il Sudafrica). Intanto, la conferenza ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), in previsione la prossima settimana, è stata annullata all’ultimo minuto. Si tratta della più grande riunione dell’organizzazione in quattro anni.
Israele, dove è stato rilevato il primo caso di variante sudafricana in un cittadino di ritorno dal Malawi e altre 2 persone anch’esse sono considerate casi sospetti, ha dichiarato ‘Paesi rossi’ Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia e eSwatini. Oltre allo stop dei voli è stato stabilito anche il fermo agli ingressi in Israele dei cittadini di quei Paesi ed è stata introdotta la quarantena per chi rientra, compresi i vaccinati. “Siamo a un passo dallo stato di emergenza”, ha annunciato il premier Naftali Bennett. In Belgio, i media locali confermano un primo caso: una giovane donna adulta che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto attraverso la Turchia. Non aveva alcun collegamento con il Sudafrica o con qualsiasi altro paese del sud del continente africano. La paziente aveva una carica virale elevata al momento della diagnosi. Non era vaccinata né era stata infettata in passato.
“Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini“, ha annunciato venerdì mattina il ministro della Salute, Roberto Speranza. I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante B.1.1.529. Nel frattempo seguiamo la strada della massima precauzione“. Tra le altre cose, oltre al divieto di rientro l’ordinanza prevede che chi è stato negli otto paesi in oggetto e sia già rientrato in Italia debba sottoporsi a tampone molecolare e restare in isolamento per i dieci giorni successivi, prima di eseguire un nuovo tampone di controllo. L’istituto Spallanzani ha intanto costituito una task force “per analizzare i dati che afferiscono a livello internazionale” e per “predisporre il sequenziamento dei ceppi a fine di sorveglianza virologica. Grazie all’intervento del ministero degli Esteri, l’istituto si è messo in contatto con l’ambasciatore italiano in sud Africa, Paolo Cuculi, che sta facilitando i contatti con il Nicd (The National Institute For Communicable Diseases, ndr) sudafricano. Lo comunica l’istituto stesso.
Intanto da Bruxelles, la presidenza di turno slovena del Consiglio Ue ha convocato una riunione dell’Icpr (il meccanismo del Consiglio con gli stati membri per la risposta alle crisi) per discutere la proposta della Commissione europea di attivare il “freno di emergenza” comune ai voli dall’Africa australe. Dopo aver riunito gli ambasciatori dei 27 Paesi membri l’Ipcr ha approvato – a quanto si apprende – la proposta della Commissione. C’è, quindi, il via libera allo stop coordinato dei Paesi europei ai voli provenienti dall’Africa australe. Bruxelles è inoltre in contatto con Eurocontrol e l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) che stanno preparando una raccomandazione per gli aeroporti nell’Ue sulla questione. Inoltre per stasera alle 18, von der Leyen ha convocato una riunione della task force interna all’Esecutivo.
Anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato che si terrà oggi a Ginevra una riunione di esperti del Technical Advisory Group, ma ha avvisato che “ci vorranno più settimane per comprenderne l’impatto”. L’obiettivo è di chiarire se siamo di fronte ad una variante di “interesse” o di una variante di “preoccupazione”. Ma ci vorranno diverse settimane per sapere cosa significa potenzialmente in termini di contagiosità e l’impatto su diagnosi, terapie e vaccini. Mentre Pfizer ha annunciato che sta studiando la variante che si teme possa eludere il vaccino e conta di avere i primi risultati “al più tardi entro due settimane”. Contestualmente, la casa farmaceutica ha fatto sapere in una nota di poter – nel caso servisse – predisporre un nuovo vaccino in circa 100 giorni: “Nel caso in cui emerga una variante di fuga dal vaccino, Pfizer e BioNTech prevedono di essere in grado di sviluppare e produrre un vaccino su misura contro quella variante in circa 100 giorni, previa approvazione normativa”.
A livello europeo, invece, il Centro per il controllo e la prevenzione per le malattie (Ecdc) ritiene probabile, sulla base delle evidenze disponibili, che “la nuova variante rilevata in Sudafrica”, B.1.1.529, “sia associata a un livello molto alto di trasmissibilità e fuga immunitaria significativa”. Finora, invece, “non ci sono prove di cambiamenti nella gravità dell’infezione”. “Il 25 novembre 2021 – spiega l’ente – l’Ecdc ha designato la variante di Sars-CoV-2 appartenente al lignaggio Pango B.1.1.529, come variante di interesse (Voi). Si teme che l’elevato numero di cambiamenti delle proteine Spike possa portare a un significativo cambiamento delle proprietà antigeniche del virus”. Il gruppo tecnico sull’evoluzione dei virus dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si incontra oggi per discutere la variante. “Sulla base di ciò, l’Ecdc deciderà sulla riclassificazione di questa variante”.
Del resto, il biologo James Naismith, direttore del Rosalind Franklin Institute dell’università di Oxford, ha detto che i vaccini contro il coronavirus saranno “quasi certamente” meno efficaci contro la nuova variante. Secondo Naismith le mutazioni nella variante suggeriscono che potrebbe diffondersi più rapidamente. E quindi “raggiungerà inevitabilmente il Regno Unito”, ma “il divieto di viaggio ritarderà il suo arrivo forse di qualche settimana”. Il timore per le possibili ripercussioni sull’economia intanto ha affossato i mercati: in avvio di seduta affondano le Borse europee, in scia alla pessima chiusura dei listini asiatici. Dagli Stati Uniti il consigliere della Casa Bianca per il Covid Anthony Fauci si è detto preoccupato ma ha sottolineato l’importanza di ottenere un numero maggiore di informazioni per avviare eventuali restrizioni ai viaggi.