Se i temi “scomodi” come la verifica critica delle attuali (datate) politiche sulle droghe, della depenalizzazione di alcuni comportamenti legati ai consumi e la decriminalizzazione di chi fa uso di sostanze restano ai margini della Conferenza Nazionale sulle Dipendenze “ministeriale” in programma a partire da domani a Genova, è la stessa ministra con delega alle politiche antidroga Fabiana Dadone a fare un gesto di incontro.
Dopo un giro in alcune comunità di recupero di San Benedetto, ha scelto di andare alla conferenza “autoconvocata” dalla rete per la riforma delle politiche sulle droghe passando per piazza don Andrea Gallo, che definendo droga “Tutto ciò che non ci fa pensare”, con il suo approccio alle dipendenze aveva tra i primi saputo “mettere al centro le persone anziché le sostanze – spiega l’attuale responsabile della Comunità di San Benedetto Domenico Chionetti – contestando la criminalizzazione dei tossicodipendenti fin dagli anni Settanta e chiedendo con forza una ‘regolamentazione’ e un tentativo di ‘governo’ del consumo anziché politiche repressive che, a trent’anni dall’entrata in vigore dell’attuale ordinamento antidroga, sono risultate controproducenti”.
Sul piano personale, la ministra Dadone ha confermato la sua posizione a favore di una revisione dell’ordinamento e della consultazione referendaria sulla legalizzazione della cannabis, rispetto alla Conferenza sulle dipendenze che avrà inizio domani, invece, ammette la difficoltà politica a “discutere serenamente sulla base dei dati”, ritenendo comunque un successo la presenza di un tavolo sulle politiche di riduzione del danno e di interventi di prevenzione.