“Sono venuto fino a Genova per raccontare qualcosa a cui tengo molto, quello che accade a me accade a tanti altri malati ogni giorno, nell’indifferenza generale”. Ha esordito con queste parole Walter De Benedetto, 48 anni, paziente affetto da artrite reumatoide processato e assolto per aver coltivato cannabis nel giardino di casa da utilizzare a scopo terapeutico, dopo aver chiesto per anni senza risposta la possibilità di aumentare il quantitativo fornito per motivi di cura. De Benedetto oggi ha partecipato alla sessione di lavoro dedicata alla cannabis ad uso medico, tavola rotonda organizzata nell’ambito del VI convegno nazionale sulle dipendenze, in corso a Genova. Accompagnato dalla Croce rossa ha lanciato il suo messaggio, ringraziando la ministra Fabiana Dadone: “Capita molto spesso – ha continuato – che a un malato non venga riconosciuta la possibilità di utilizzo della cannabis nelle modalità di somministrazione richieste soltanto perché intorno al tema si è formata una coltre di nebbia che rende impossibile vederci chiaro”. “Noi pazienti arriviamo anche all’auto-coltivazione, siamo diventati esperti consapevoli del valore che può avere nella qualità delle nostre vite, spesso di fronte a medici che invece non lo conoscono come lo conosciamo noi”. Le parole di De Benedetto sono state accolte da un lungo applauso con tanto di ovazione da parte della sala di Palazzo Ducale.
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