La consultazione riguarda la modifica della "legge Covid" del 19 marzo 2021, che ha istituito la base legale per l'introduzione del certificato. Le urne si sono chiuse alle 12. È il primo Paese al mondo ad aver sottoposto la misura al voto popolare
Gli svizzeri hanno detto sì al green pass: il 62% dei votanti si è espresso a favore nel referendum sulla modifica della “legge Covid” del 19 marzo 2021, che ha istituito la base legale per l’introduzione del certificato. Le urne si sono chiuse alle 12. Il risultato è una conferma importante della strategia adottata dal governo per fronteggiare l’epidemia: il pass (concesso a chi si è vaccinato, è guarito o è in possesso di un tampone negativo recente) è stato reso obbligatorio dal 13 settembre scorso per andare al ristorante, in palestra, al cinema o partecipare alle grandi manifestazioni culturali o sportive. Ad alcune condizioni, i datori di lavoro possono anche introdurre il suo impiego tra le misure di protezione. La modifica legislativa di marzo ha riguardato anche il sistema di tracciamento dei contatti e l’estensione degli aiuti finanziari per i settori, le imprese e gli individui colpiti dalla crisi economica.
La Svizzera è il primo Paese al mondo ad aver sottoposto la misura al voto popolare, grazie alle firme raccolte da tre comitati contrari alla nuova legge. Durante la campagna referendaria, caratterizzata da una forte tensione sociale, i contestatori del pass hanno indetto manifestazioni in tutto il Paese e si sono mobilitati sui social lamentando la violazione delle libertà individuali. Nella capitale Berna la polizia ha transennato l’area attorno al palazzo federale, sede del governo e del parlamento, per timore di scontri: i gruppi contrari al green pass si sono fermati al di là del cordone gridando “Libertà” e suonando alcune campane. Lo scorso giugno gli svizzeri si erano espressi una prima volta sulla legge Covid, approvando con il 60% dei sì un ampio pacchetto di misure economiche di sostegno.