Cinema

Torino Film Festival 2021, “Una squadra”: la docuserie sull’impresa del “dream team” del tennis italiano nella Coppa Davis del ’76

Accade tutto nella Torino diventata nelle ultime settimane capitale del tennis mondiale. A pochi km dai “ragazzi” che sognano a una nuova impresa (Sinner & co si stanno giocando la Davis 2021 al Pala Alpitour con magnifiche prodezze) ci sono i “vecchi” che quell’impresa l’hanno compiuta 45 anni fa

di Anna Maria Pasetti

Accade tutto nella Torino diventata nelle ultime settimane capitale del tennis mondiale. A pochi km dai “ragazzi” che sognano a una nuova impresa (Sinner & co si stanno giocando la Davis 2021 al Pala Alpitour con magnifiche prodezze) ci sono i “vecchi” che quell’impresa l’hanno compiuta 45 anni fa. E il cinema, o meglio la tv seriale di qualità, finalmente rispolvera quell’impossibile e quindi leggendaria vittoria dell’insalatiera d’argento di Santiago ’76 coi suoi protagonisti, i quattro moschettieri di un tennis “a misura d’uomo” che non esiste più: Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci, Tonino Zugarelli e il loro mitico capitano Nicola Pietrangeli.

A dirigere la docuserie Una squadra è “l’esordiente” Domenico Procacci, gran appassionato di tennis, che si è cimentato in prima persona nella regia aggiungendo un nuovo cappello al consueto di produttore. “Mi interessano gli anni ’70 e all’interno di essi abita una storia straordinaria. Coniugando la mia passione per il tennis con il cinema è nato questo racconto che copre un decennio – quindi non è solo legato al trionfo di Santiago – e mette al centro questi giocatori che in prima persona parlano dei loro ricordi, dei mille aneddoti, per quanto non sempre precisissimi e talvolta contraddittori.., per far rivivere nella maniera più cinematografica possibile qualcosa che non è più accaduto in 45 anni: una vittoria e quattro finali in cinque anni di Coppa Davis”. La docuserie, co-scritta da Procacci con Sandro Veronesi (anche lui appassionato tennista amatoriale..) e Lucio Biancatelli è ancora in fieri ma è stata presentata oggi in un assaggio montato a ritmo di palleggio nel corso del 39° Torino Film Festival e andrà in onda su Sky probabilmente a maggio per la concomitanza con gli Internazionali d’Italia.

Divertiti e un po’ beffardi, i cinque moschettieri sono ormai più o meno canuti ma conservano lo spirito battagliero di un tempo, anche tra di loro. Del resto è noto che non tutto andava liscio nel mitico Dream Team del tennis italiano, ma una certezza è inconfutabile e a dichiararla è un loquace Adriano Panatta: “Insieme abbiamo condiviso un periodo meraviglioso per quell’impresa di Santiago ma anche un percorso importante e probabilmente oggi irripetibile col nostro capitano Nicola. Perché per diversi anni siamo arrivati in fondo, in finale, poi siamo stati anche un po’ sfortunati certo. Tuttavia non possiamo che ringraziare Domenico [Procacci] che dopo 45 anni ha reso onore a quel che abbiamo fatto, considerando che quando siamo rientrati in Italia siamo stati accolti quasi come dei ladri, eravamo dei reietti per l’opinione pubblica perché avevamo deciso di giocare nel Cile di Pinochet. Ma nessuno ci aveva forse capito”. A fargli da eco è proprio l’oggi 88enne capitan Pietrangeli – tuttora il più grande ex campione italiano di tennis vivente – felice perché “quel fatto di 45 anni è ancora così vivo nella memoria, ma ne sono state scritte diverse verità, ciascuno aveva una propria versione, invece Procacci ha fatto parlare noi e il nostro tentativo di ritrovare le “vere verità” di quel tempo. Una vera saga politica e sportiva così lunga e complessa da raccontare”.

Naturale che i “fab 5” si confrontino col tennis del presente, laddove tutto, dal denaro alle velocità di gioco, è cambiato (“la formula della Coppa Davis è stravolta, è diventata un’altra cosa, un torneo a squadre ma non chiamatela Davis..” s’inalbera Panatta) ma anche con un evidente nuovo glorioso periodo per il tennis italiano, “Invido tanto Filippo Volandri [l’attuale capitano della squadra di Davis] che si è trovato una squadra giovane e fortissima” annuncia gioioso Paolo Bertolucci, ormai anche voce nota al pubblico tennistico di Sky, “L’augurio che faccio a questi ragazzi è quello di potere nell’arco di qualche anno conquistare questa Coppa benché anche io, come diceva Adriano, fatico a chiamarla Davis da quando è cambiata la formula”. Ai complimenti si unisce Tonino “Zuga” Zugarelli che vede in questi giovani tennisti una squadra magnifica “se sentirà nel cuore di vincere la Coppa ha tutte le credenziali per farlo”.

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