Una nuova ordinanza di custodia cautelare per altri 4 casi di violenza sessuale è stata emessa per Antonio Di Fazio. È il manager arrestato a maggio e già a processo con rito abbreviato con l’accusa di aver attirato una studentessa di 21 anni nel suo appartamento usando il pretesto di uno stage formativo nella sua azienda, la Global Farma. Secondo gli inquirenti l’ha resa incosciente con una dose massiccia di tranquillanti, poi l’ha violentata e fotografata. Il provvedimento, firmato dal giudice per le indagini preliminari di Milano Chiara Valori, è in corso di notifica e riguarda un filone dell’indagine, anche per tentato omicidio, condotta dai carabinieri, coordinati dal pm Alessia Menegazzo e dal procuratore aggiunto Letizia Mannella.
I quattro episodi contestati, tra i quali anche quello ai danni della ex moglie, secondo inquirenti e investigatori, sono stati commessi con modalità simili. E sono venuti a galla nell’immediatezza dell’arresto di sei mesi fa. Allora, infatti, si erano fatte avanti altre giovani per denunciare quanto subito. Fra loto anche la donna che circa 10 anni fa, nel 2012, troncò il matrimonio con Di Fazio. Si era presentata in Procura dai pm e aveva raccontato la sua vita con il marito: aveva parlato di maltrattamenti, violenze e aveva riferito di essere stata narcotizzata con benzodiazepine al punto che una volta aveva rischiato di morire. Ha dipinto una separazione faticosa e con strascichi che avevano portato all’avvio di un’inchiesta, poi archiviata. Dopo la sua deposizione della fine di maggio è stata riaperta.
Le immagini di queste sue ulteriori vittime sono state ritrovate tra le molte fotografie scaricate nel pc sequestrato al 50enne. Già sentite dai pubblici ministeri, le loro dichiarazioni verranno cristallizzate in un incidente probatorio fissato per il prossimo 17 dicembre, mentre il processo, cominciato il 2 novembre, riprenderà il prossimo 13 dicembre. Nei prossimi giorni si dovrebbe tenere l’interrogatorio di garanzia relativo alla seconda ordinanza. Nel frattempo, in un altro filone Di Fazio è accusato di bancarotta per il buco nelle casse della Ifai, sua precedente società, che avrebbe avuto anche debiti con enti pubblici. Era stata la stessa amministratrice della Ifai, presunta “testa di legno”, a denunciare Di Fazio nei mesi scorsi. Nella sentenza di fallimento i giudici (presidente del collegio Sergio Rossetti) hanno scritto che la società “non ha depositato i bilanci dei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell’istanza di fallimento” da parte della Procura e hanno messo in luce l’esistenza di un “ingente debito erariale”.