Abbiamo provato in ambiente cittadino la prima elettrica del marchio franco-rumeno: 230 km di autonomia e tanta agilità in mezzo al traffico. Con prezzi che ne riaffermano l'ottimo rapporto qualità-prezzo: si parte da poco sopra i 20 mila euro, che con incentivi e rottamazioni scendono sotto i 10.000
Pratica e facile da guidare, soprattutto nel contesto urbano, la Spring è la risposta di Dacia all’avanzata dell’elettrico: rappresenta infatti, il primo veicolo elettrico del brand, concepito per far avvicinare tutte le tasche alla mobilità alternativa.
Dacia sembra ci stia riuscendo, la Spring è l’auto elettrica più venduta in Italia da due mesi consecutivi, settembre e ottobre 2021. Con più di 7.000 ordini in otto mesi, si colloca al terzo posto nel mercato EV. Risultati ottenuti seguendo la filosofia del miglior rapporto qualità-prezzo e dell’essenzialità.
Basata sulla piattaforma CMF-A, sviluppata da Nissan, Renault e Mitsubishi, è la stessa usata su diversi veicoli del segmento A cinesi. Le dimensioni la rendono una citycar compatta ma spaziosa, la lunghezza è di 3,734 mm, l’altezza di 1,516 mm e la larghezza di 1,770 mm. Il peso è di soli 970 kg batteria inclusa. Il bagagliaio ha una capacità di 290 litri che diventano 630 con i sedili posteriori abbassati.
Con tutte le comodità di base per una guida cittadina, la Spring si presenta con un look da crossover vivace. Esteriormente sfoggia i passaruota in plastica nera, la griglia in rilievo che nasconde la presa di ricarica, le barre sul tetto, i cerchi in acciaio (solo da 14 pollici) e la firma luminosa dei fari che inaugurano il nuovo corso di Dacia.
La versione in prova è la Comfort Plus, scelta dal 90% dei clienti, con vernice metallizzata e inserti arancioni. Tra le dotazioni standard della Plus, si trova il display Media Nav da 8’’ che offre la possibilità di collegarsi ad Android Auto e Apple Car Play. Software da preferire rispetto alla navigazione di serie che, di tanto in tanto, tende a rallentare. I sensori di parcheggio con retrocamera, i sedili in TPE (gomma termoplastica), la presa USB e la ruota di scorta completano il pacchetto.
Il motore elettrico da 33 kW e 45 Cv con 125 Nm arriva ad una velocità massima di 125 km/h. La batteria agli ioni di litio da 27,4 kWh è prodotta dall’azienda cinese Sunwoda.
Una volta a bordo si apprezza lo spazio interno, la seduta è rialzata e regolabile solo avanti e indietro e nell’inclinazione dello schienale, stesso limite per il volante non regolabile. I sedili non sono avvolgenti ma comodi per la guida in città. La visibilità è buona: la posizione di guida e i finestrini ampi permettono di vedere bene la strada.
Il selettore per le marce, posizionato sul tunnel centrale, ha tre programmi di guida: D, N e R, ma non la posizione P (Parking, ovvero la marcia inserita quando si spegne l’auto). A bordo troviamo ancora la leva del freno a mano e i comandi del clima sono esclusivamente manuali. Al di sotto del sistema di infotainment si trova il tasto per la modalità ECO che taglia di 10 kW la potenza per ottimizzare i consumi. Lo spazio è adeguato a ospitare quattro passeggeri, anche se, nei sedili posteriori, le persone più alte potrebbero avere da ridire.
La Spring è maneggevole e semplice da guidare, grazie alle sue dimensioni compatte, al peso e al raggio di sterzata di 9,6 metri che le donano una grande agilità. È ancora più semplice da parcheggiare: merito dei sensori posteriori con telecamera e dello sterzo molto leggero da fermo, sebbene non rapidissimo nei cambi di direzione.
Ottima per il traffico cittadino, permette anche dei piccoli spostamenti nelle zone periurbane: i sorpassi non sono impossibili grazie ad una coppia sempre disponibile ed un’accelerazione soddisfacente. La frenata è efficace e, anche premendo più a fondo, l’auto non si scompone e si ferma in modo deciso. A disposizione su tutte, la frenata rigenerativa che permette di recuperare energia nella fase di arresto.
La Spring assorbe bene le asperità del terreno, l’impostazione dell’assetto è morbida e non si avvertono forti colpi sulla schiena passando sugli avvallamenti del terreno. L’impronta a terra è ridotta a causa degli pneumatici da 165/70 e la tenuta sul bagnato potrebbe risentirne. Di serie per la Comfort Plus sono presenti sei airbag, il limitatore di velocità, il tasto SOS e la frenata automatica d’emergenza.
Per quanto riguarda la connettività, l’applicazione MY Dacia permette di controllare lo stato della carica, il precondizionamento, la geolocalizzazione e l’avvio o arresto della ricarica in remoto tramite l’app.
L’autonomia dichiarata dalla Casa è di 230 km e 305 nel ciclo WLTP in città. Quella reale non si allontana da quella indicata: nella prova in città l’auto ha consumato 10-11 kWh per 100 km.
Per ricaricare l’auto esistono diverse soluzioni: è possibile farlo in meno di 14 ore con una presa domestica da 2,3 kW, altrimenti con una Wallbox da 7,4 kW serviranno meno di 5 ore e con la corrente continua da 30 kW basterà nemmeno un’ora per avere l’80% di carica.
Il cavo fornito da Dacia è il Modo 3 (con connettore Tipo 2) e, come optional per la ricarica domestica, il Mode 2. Con 600 euro in più è possibile acquistare il Modo 4 per la ricarica rapida in corrente continua.
Il prezzo di listino è di 20.100 euro per la Comfort e 21.600 per la Comfort Plus, con eventuali incentivi statali e rottamazione si arriva rispettivamente a 9.660 euro e 11.160 euro. La garanzia della vettura si estende a 3 anni o 100,000 chilometri, la batteria, invece, è garantita 8 anni o 120,000 chilometri.