È indagato per molestie e violenza sessuale il 45enne tifoso della Fiorentina che sabato, al termine della partita al ‘Castellani’ di Empoli, ha molestato la giornalista Greta Beccaglia mentre era in diretta per una trasmissione sportiva di Toscana tv. L’uomo, residente ad Ancona, è stato identificato dagli agenti della polizia di Empoli, insieme a quelli della Digos di Firenze, che hanno incrociato le immagini riprese dalla stessa televisione con quelle girate dalle telecamere dell’impianto nel passaggio ai tornelli di uscita. Nei video si vede l’uomo che si avvicina e palpeggia il sedere della giornalista. Poi il tifoso è scappato. Vanno avanti le indagini da parte del commissariato di Empoli per identificare altri tifosi che sarebbero resi responsabili di molestie anche solo verbali verso la giornalista nella stessa serata.
Per fare partire il procedimento, però, è servita una denuncia-querela della giornalista. La denuncia è stata formalizzata alla questura di Firenze, dopo vari contatti avuti dalla polizia con la giovane cronista: davanti agli investigatori Beccaglia ha ripercorso i fatti avvenuti a suo danno nella zona dello stadio dove c’è il deflusso dei tifosi della Fiorentina. “Quello che è accaduto – ha raccontato la vittima dell’aggressione in un’intervista al Quotidiano nazionale – dimostra quanto siamo indietro nel rispetto minimo fra i sessi”. Dopo che la notizia ha però fatto il giro della rete, la giornalista “ha ricevuto una valanga di messaggi di solidarietà, soprattutto dagli uomini”. Ma si domanda: “Stavolta è successo davanti alla telecamere. Quante altre ragazze ogni giorno subiscono violenze simili nel silenzio più assoluto?”. Intervistata da La Stampa, Beccaglia riferisce di essersi sentita “disorientata, sconvolta” dopo la molestia e ciò che l’ha ferita di più è stata “l’indifferenza” attorno a lei. “Tutti vedevano, nessuno diceva niente”, racconta. “Io, nonostante tutto, sono fortunata. Posso far arrivare forte il messaggio per tutte”.
L’Associazione Stampa Toscana e il Gruppo Toscano giornalisti sportivi – Ussi, sono pronti a costituirsi parte civile. Il presidente dell’Ast, Sandro Bennucci, e il presidente del gruppo giornalisti sportivi, Franco Morabito, esprimono nuova solidarietà a Greta Beccaglia e ribadiscono la condanna dell’inqualificabile gesto. “È intollerabile – ha detto Bennucci – che episodi di molestia sessista accadano attorno ad un evento sportivo nei confronti di chi sta facendo il proprio lavoro, proprio all’indomani della giornata in cui tutti hanno espresso il proprio impegno contro la violenza sulle donne. Della vicenda è stata investita la Commissione pari opportunità della Fnsi. Rivolgo anche un appello perché le aziende editoriali, e gli stessi conduttori delle trasmissioni, garantiscano, nell’ambito dell’organizzazione del lavoro, la massima sicurezza degli operatori dell’informazione, ed in particolare delle colleghe, nei servizi in prima linea, dove simili atti potrebbero sciaguratamente ripetersi”.
Intanto arriva la notizia che è stato sospeso dalla conduzione il giornalista Giorgio Micheletti. La sospensione è stata comunicata dalla direzione e dalla proprietà dell’emittente Toscana Tv. Volto noto dei programmi calcistici dei network privati, Micheletti aveva invitato la collega a “non prendersela” per ciò che era accaduto. “Abbiamo condiviso con il giornalista Giorgio Micheletti di concedergli l’opportunità di un momento di riflessione e di pausa professionale nella conduzione del format ‘A Tutto Gol’, al fine di chiarire lo svolgimento dei fatti riservandoci di valutare eventuali provvedimenti disciplinari”, si legge nel comunicato diffuso da Toscana Tv. “La nostra emittente conferma il proprio sostegno e la propria solidarietà a Greta Beccaglia. L’aspettiamo nei nostri studi quanto prima nel solco della positiva collaborazione svolta fino ad oggi. Quello che è accaduto è una molestia. Una cosa inaccettabile – continua l’emittente – Se Greta vorrà, saremo al suo fianco nella denuncia sporta e speriamo che quanto accaduto possa aiutare noi, il mondo dell’informazione e nella fattispecie il mondo del calcio parlato, a costruire un discorso pubblico più rispettoso”. Contattato dall’Adnkronos, Micheletti si è detto “dispiaciuto” ma ha riconosciuto che “la decisione presa di comune accordo con l’emittente sia adesso la soluzione migliore”.