Sono iniziati lunedì sera gli incontri del premier Mario Draghi con i gruppi di maggioranza sulla legge di bilancio. La prima delegazione ricevuta è stata quella del Movimento 5 stelle composta dal capo delegazione al governo Stefano Patuanelli e dai capigruppo alla Camera e al Senato, Davide Crippa e Mariolina Castellone. Martedì sarà la volta di Lega, Pd e Fi. Intanto al Senato stanno arrivando gli emendamenti alla manovra e sono circa 950 quelli presentati dai pentastellati. Le principali proposte riguardano l’estensione del Superbonus a tutto il 2022 sulle villette unifamiliari senza limiti di Isee (ora il testo prevede al contrario un tetto di 25mila euro) e il rimborso immediato delle spese detraibili, il cosiddetto cashback fiscale. A Palazzo Madama i partiti di maggioranza – che nella notte si misureranno nel primo voto sul decreto fiscale – si presentano tutti con pacchetti assai corposi: 1.108 gli emendamenti di Fi, 865 quelli del Pd., 976 dalla Lega, 468 da Italia viva. Altri 890 sono arrivati dal Gruppo misto, inclusi i circa 250 di Leu, e 210 dalle Autonomie. Sono invece 785 gli emendamenti di FdI. In tutto sono 6.290 le proposte di modifica depositate in commissione Bilancio del Senato.
“Abbiamo chiesto anche di dare una risposta al settore dell’automotive, dove, di fatto, non ci sono nemmeno gli incentivi per gli zero emissioni”, ha detto Crippa. “Questo è un problema, legato anche alla capacità produttiva, come a Torino con la 500 elettrica, che è stata la più venduta in Italia per diverso tempo nei mesi scorsi. Dobbiamo trovare le risorse per consentire le immatricolazioni delle zero emissioni immatricolate anche l’anno prossimo”. Si è discusso anche dei rincari dell’energia: “Siamo stati i primi a portare in Parlamento la necessità di prevedere un fondo che aiutasse famiglie e imprese nel trimestre in corso. E ci stiamo già preoccupando di quali sarà il rischio del prossimo trimestre, con l’anno nuovo: le previsioni non sono rosee, quindi abbiamo chiesto che quei 2 miliardi che oggi ci sono nella manovra siano implementati, con misure immediate e anche strutturali, cioè spostando una parte dei costi sulla fiscalità generale“.
Castellone ha aggiunto che il Movimento ha presentato al ministro Franco e al presidente Draghi altre modifiche per un “migliore accesso ai servizi da parte dei cittadini, e per servizi intendo una sanità sempre più vicina al domicilio del paziente, sempre più territoriale, rafforzando ad esempio tutti i meccanismi di diagnosi dei malati oncologici, per recuperare i ritardi cronici che abbiamo accumulato quest’anno”.
Patuanelli dopo l’incontro ha rivendicato che “Draghi è d’accordo con noi, il Reddito non si tocca”. Il Movimento “è stato protagonista” delle correzioni introdotte in legge di Bilancio – ritenute pessime dagli addetti ai lavoro – e ora “il reddito di cittadinanza non deve subire ulteriori modifiche nel percorso parlamentare né nel merito né nella dotazione economica”. E ancora: “Giusto prevedere più controlli ma giusto dire che dal punto di vista sociale è una misura che ha fatto reggere meglio l’urto della pandemia a quelle fasce più povere, giusto prevedere che si intervenga stimolando la ricerca di lavoro e aumentando il concetto di offerta congrua, ma questo è il limite, non si può andare oltre, a quelle forze politiche che pensano di ritoccarlo ulteriormente diciamo compattamente un forte no”.