Stupravano i loro 13 figli in nome di Dio. È stata la giovane Jennifer Turpin, assieme alla sorella Jordan, in una intervista alla ABC a denunciare in pubblico gli stupri e gli abusi sessuali perpetrati dai loro genitori, David e Louise Turpin. La denuncia è comunque datata 2018. Tre anni fa a telefonare definitivamente alla polizia fu proprio Jordan. In quell’anno l’incubo per i tredici ragazzini finalmente finì e vennero liberati e allontanati da quella che è stata ribattezzata dai media americani come “la famiglia degli orrori”.
Oggi Jennifer ha 33 anni e Jordan 21. Davanti alle telecamere della ABC hanno raccontato alcuni dettagli della famiglia dell’orrore: “Dio avrebbe consentito anche di ucciderci: così ci dicevano prima di picchiarci e abusare di noi”, ha spiegato Jennifer. “Siamo state minacciate con cinture e bastoni. Spesso ci dicevano anche che se non avessimo obbedito a tutte le loro richieste ci avrebbero legato per giorni al letto“.
L’incubo dei piccoli Turpin è finito il 14 gennaio 2018 quando Jordan è scappata di casa e poi da una cabina ha chiamato la polizia. “Le mie sorelline sono legate al letto con delle catene”, spiegò alla cornetta l’allora 17enne Jordan. I Turpin vivevano a Perris, a sud est di Los Angeles. Durante l’irruzione nella loro casa, i poliziotti trovarono tutti e 13 i figli malnutriti, scheletrici e talmente sudici tanto da scrivere sui loro rapporti che i ragazzi non venivano lavati da mesi. I genitori dei ragazzi sono stati condannati a 25 anni di carcere ciascuno.