Continuano gli incontri con le forze di maggioranza sulla legge di Bilancio. Il premier martedì mattina ha annunciato che il governo è già" pronto a intervenire di nuovo" per ridurre l'impatto dei rincari energetici. Il Carroccio chiede anche ampliare la flat tax. Forza Italia auspica un aumento dei fondi per il taglio delle tasse. Il Pd: "Sbagliato mettere in contrapposizione chi è in condizione di povertà e ha bisogno del Redito di cittadinanza e le tante famiglie e imprese colpite dal caro bollette"
Continuano gli incontri del premier Mario Draghi con i partiti di maggioranza sulla manovra, ora all’esame della commissione Finanze del Senato dove sono stati depositati 6.290 emendamenti. Sia la Lega sia Forza Italia e Pd, come già aveva fatto ieri il Movimento 5 stelle, hanno chiesto nuovi interventi per calmierare le bollette energetiche, su cui peraltro lo stesso Draghi proprio martedì mattina ha annunciato nuovi interventi in arrivo dopo gli “1,2 miliardi di euro a giugno e oltre 3 miliardi a settembre” per limitare gli aumenti. “Abbiamo chiesto alla Commissione europea di studiare soluzioni di medio periodo, ad esempio sul tema dello stoccaggio, per limitare le fluttuazioni di prezzo e i rischi per imprese e cittadini”, ha ricordato il premier.
La delegazione della Lega, composta dai due capigruppo di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo e dal ministro allo Sviluppo Giancarlo Giorgetti, ha espresso “forte preoccupazione per il caro-bollette, che rischia di ridimensionare i vantaggi del taglio delle tasse” – tutto concentrato sui redditi medio alti – e ha suggerito “di intervenire recuperando risorse dalla riforma del reddito di cittadinanza“, cosa che il governo non intende fare visto che la misura è appena stata rifinanziata. Togliere ai poveri per dare a tutti gli altri, insomma. “Per abbassare le bollette la Lega vuole togliere i soldi alle persone più in difficoltà, cioè i percettori del reddito, che così non avranno modo di pagare le bollette”, nota Davide Crippa, capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle. “Una mossa geniale, non c’è dubbio. La dimostrazione evidente che le ricette di Salvini e dei suoi non si basano sui dati e sullo studio ma solo sulla propaganda“. La Lega “ha anche sottolineato la necessità di intervenire a vantaggio di alcuni settori come quello dell’automotive, senza dimenticare la necessità di destinare più risorse possibili alle persone con disabilità che hanno particolarmente sofferto le conseguenze della crisi Covid. Tra le altre cose, la Lega ha rimarcato l’esigenza di snellire la burocrazia, prevedere la rottamazione delle cartelle esattoriali e rafforzare la Flat Tax al 15% alzandola a 100mila euro“.
Forza Italia chiede a sua volta di “reperire ulteriori risorse per calmierare gli aumenti per famiglie a basso reddito e di istituire un Fondo di garanzia pubblica che consenta agli utenti e alle aziende di rateizzare le bollette più alte, in attesa che il prezzo delle materie prime torni a scendere e che, grazie agli investimenti del Pnrr e alla realizzazione di nuovi impianti, il nostro Paese possa raggiungere un diverso mix energetico diminuendo la dipendenza dall’estero”. Il documento dei forzisti si apre però con la richiesta di aumentare i fondi per il taglio delle tasse: “Forza Italia chiede uno sforzo ulteriore rispetto agli 8 miliardi già stanziati, fino a raggiungere almeno 10 miliardi di euro. Con le risorse aggiuntive è possibile incrementare il taglio dell’Irpef per i lavoratori, e destinare così almeno 3 miliardi di risorse alla cancellazione dell’Irap per tutte le società“. Infine, le risorse liberate dalle nuove misure sul reddito di cittadinanza “devono essere destinate non solo alle politiche attive del lavoro, ma anche al taglio delle tasse per famiglie e imprese”. C’è inoltre la proposta di estendere i bonus edilizi, senza limiti di reddito e anche ai proprietari di case monofamiliari e agli impianti sportivi. E la richiesta di “un’ulteriore proroga selettiva delle cartelle esattoriali, a partire dalle categorie maggiormente colpite dalla crisi, e degli altri adempimenti fiscali fino al mese di giugno 2022″.
Anche il Pd, ha detto il responsabile economico Antonio Misiani, ha chiesto il rafforzamento dello stanziamento di 2 miliardi per ridurre il caro bollette ma “senza intaccare le risorse del reddito di cittadinanza, perché sarebbe sbagliato mettere in contrapposizione chi è in condizione di povertà e ha bisogno del Redito di cittadinanza e le tante famiglie e imprese colpite dal caro bollette”. I dem hanno poi “presentato emendamenti che puntano a migliorare il Reddito cogliendo le proposte presentate dalla commissione Saraceno, dalla Caritas, dall’Alleanza contro la povertà, partendo dall’idea che l’Italia ha bisogno di uno strumento efficace per contrastare la povertà. Bisogna ascoltare chi ogni giorno la combatte”. Il senatore Daniele Manca, capogruppo del Pd nella Commissione Bilancio, ha sottolineato poi che “va recuperata la territorializzazione della presa a carico. Non si tratta di ridurre le risorse, ma di migliorare la presa a carico della povertà: non si risolve con una carta di credito ma in un’alleanza fra sistema di servizi sociali, volontariato, associazionismo, forze economiche, che devono dare una prospettiva”.