Eletto nel collegio Veneto 1, il leghista Paolo Saviane è morto all'improvviso in agosto per un malore e non è stato ancora non sostituito. Il Carroccio, però, in quella regione ha esaurito i candidati: ecco perché il partito di Giorgia Meloni puntava ad eleggere Bartolomeo Amidei. Ma Forza Italia propone di assegnare quel posto alla prima dei non eletti tra i leghisti in Calabria
Sulla carta sono alleati, nei fatti litigano persino per un seggio al Senato. Continuano le scintille tra Lega e Fratelli d’Italia, perennemente animati dalla corsa alla leadership del centrodestra. Questa volta i partiti di Matteo Salvini e Giorgia Meloni litigano a Palazzo Madama per il seggio del senatore leghista Paolo Saviane. Eletto nel collegio Veneto 1, Saviane è morto all’improvviso in agosto per un malore e non è stato ancora non sostituito.
Avendo la Lega esaurito i suoi candidati in Veneto, alla Giunta per le Elezioni il relatore Meinhard Durnwalder ha proposto che quel seggio dovesse andare a Bartolomeo Amidei di Fdi, in considerazione che il più alto quoziente non utilizzato nel collegio plurinominale 1 di quella regione appartiene alla lista Fratelli d’Italia, facente parte, alle elezioni politiche del 2018, della stessa coalizione della Lega. Ma la proposta di Durnwalder è stata bocciata dalla Giunta, grazie ai voti della Lega e di Forza Italia.
La nuova relatrice, Fiammetta Modena di Forza Italia, ha depositato una nuova relazione che questa volta è stata approvata a maggioranza e dovrebbe approdare nell’aula di Palazzo Madama giovedì 2 dicembre. Modena propone di assegnare il seggio alla prima dei non eletti della Lega in Calabria, regione in cui il partito di via Bellerio ha riportato il quoziente elettorale più alto: si tratta di Clotilde Minasi. Ciò in analogia con quanto avvenuto alla morte di un senatore del M5S in Sicilia, che venne sostituito con un altro eletto però in Umbria visto che sull’isola i 5 stelle avevano finito i candidati. Sul tema Fdi annuncia battaglia appellandosi all’articolo 57 della Costituzione che indica l’elezione dei senatori proprio su base regionale. Su questo concetto il partito di Meloni punta a eleggere il suo esponente veneto, lo stesso collegio dove era stato eletto Saviane.