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Blog - 30 Novembre 2021
Varianti in corso
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- 15:09 - Sport, Pompei (Deloitte): "Più sinergia pubblico-privato per migliorare questo mondo"
Roma, 17 set. - (Adnkronos) - “Oggi parlare di sport tra i giovani è fondamentale perché è un elemento chiave nel percorso della loro crescita e lo si vede giorno per giorno, soprattutto riguardo al disagio giovanile che ha raggiunto livelli straordinari. Tutto questo può essere mitigato attraverso lo sport – ha esordito così il Ceo di Deloitte Central Mediterranean, Fabio Pompei, a margine dell’evento ‘Lo Sport: settore chiave per lo sviluppo sociale, educativo ed economico del Paese’ organizzato con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano e tenutosi presso il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti di Roma - Infatti, il nostro studio evidenzia come un aumento della pratica sportiva da parte degli italiani può produrre un beneficio di carattere economico e sociale”.
“L’Italia è sulla strada giusta per porsi degli obiettivi ambiziosi dal punto di vista sociale e del benessere fisico – ha continuato Pompei illustrando i risultati del report - Le statistiche che abbiamo raccolto ci dicono che due terzi degli italiani praticano un’attività sportiva. Per questo bisogna agire creando una maggiore sinergia tra pubblico e privato per costruire un mondo dello sport migliore”.
- 15:02 - Sport: lo studio, l'aumento della pratica sportiva del 10% comporterebbe 34 miliardi in più sul Pil
Roma, 17 set. - (Adnkronos) - Lo sport e la pratica sportiva come fenomeno virtuoso, in grado di innescare benefici economici e sociali su larga scala per l’intero Paese a partire da maggiore produttività, occupazione e benessere. Un aumento continuativo della pratica sportiva del 10% della popolazione comporterebbe, nel medio-lungo termine, un incremento di produttività annua vicina all’1,7%, pari a quasi 34 miliardi in più sul Pil e circa 81 mila occupati in più all’anno. La crescita della pratica sportiva consentirebbe inoltre di avere una popolazione più sana in termini di benessere fisico e mentale, riducendo dell’1,6% la spesa sanitaria. Queste alcune anticipazioni del report di Deloitte “Lo Sport: settore chiave per lo sviluppo sociale, educativo ed economico del Paese”, al centro dell’evento tenutosi oggi in collaborazione con il Coni presso il Centro di Preparazione Olimpica "Giulio Onesti".
“L’effetto moltiplicatore dei benefici derivanti dallo sport e dalla pratica sportiva rappresentano una vera e propria ricchezza per il nostro Paese – dichiara Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia – Alla luce di questo è fondamentale approcciarsi allo sport in una logica sempre più strategica a livello nazionale, puntando sulla collaborazione tra pubblico e privato e definendo gli elementi chiave di sviluppo, dalle politiche sociali al tema delle infrastrutture, dalle nuove competenze alla programmazione degli eventi sportivi. Soltanto percorrendo questa strada sarà possibile massimizzare l’impatto positivo dello sport su scala nazionale, garantendo al nostro Paese maggiore produttività e benessere”.
“Grazie Deloitte, siete partner Worldwide del Cio, ed era necessario e doveroso lavorare insieme con la Fondazione Milano Cortina 2026 e poi a cascata con il Comitato Olimpico e quello Paralimpico -aggiunge Malagò-. Se Deloitte di sua iniziativa ritiene che sia importante fare una ricerca, investire su un certo tipo di analisi, su quello che è il mondo dello sport e le sue ricadute vuol dire, senza ombra di dubbio, che lo sport è centrale nell’agenda di tutti. Oggi i testimonial per eccellenza sono le atlete e gli atleti olimpici e paralimpici, dalla scuola ad altri settori. Questo è un traguardo, ma bisogna tramutare le intenzioni in fatti e proprio dallo spunto da cui parte Deloitte si possono costruire tanti ragionamenti. Nello sport i numeri non sono tutto, ma sono quasi tutto. Chi fa impresa deve investire e deve saperlo fare bene. Nello sport gli investimenti fatti sono stati molti meno dei benefici che porterebbero. Serve, sia da parte del pubblico, a cominciare dalla scuola, sia da parte del privato, una visione, una prospettiva, per consentire alle future generazioni di beneficiare di ciò che viene evidenziato oggi”.
Nella vita quotidiana dei cittadini lo sport è un fenomeno centrale e profondamente radicato, come emerge dall’analisi demoscopica parte dello studio Deloitte e sviluppata su un campione di oltre 3.000 intervistati in 5 Paesi (Italia, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito).
Lo sport è ritenuto (dal 96% degli italiani, rispetto al 90% in media negli altri Paesi UE) un elemento fondamentale nell’educazione e per più di 1 italiano su 2 (54%) è importante tanto quanto la scuola. L’Italia, però, secondo gli intervistati è il Paese in cui la scuola meno incentiva i giovani nel proprio percorso sportivo: per il 62% la scuola non fa abbastanza o addirittura penalizza bambini e giovani che intraprendono percorsi sportivi agonistici, rispetto al 45,5% in media negli altri Paesi.
Gli italiani hanno un profondo legame emotivo con lo sport (sono i più interessati agli eventi sportivi, con un 75% rispetto al 69% della media negli altri Paesi) e non solo percepiscono gli eventi sportivi come un fattore di crescita (70% degli italiani rispetto al 59% della media continentale), ma ritengono anche che il nostro Paese sia in grado di organizzare eventi sportivi internazionali con un impatto positivo (57%). In relazione a questo aspetto, i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 rappresentano un’opportunità da capitalizzare e per 3 italiani su 4 lasceranno in eredità un impatto positivo sul Paese.
Aumentare la pratica sportiva del 10% consentirebbe di avere una popolazione più sana in termini di benessere fisico (-3,3% persone in sovrappeso, -1,9% persone con patologie cardiovascolari e -1,6% con patologie muscolo-scheletriche) e benessere mentale (+1,1% indice di salute mentale, +6,4% di soddisfazione per la propria vita). Inoltre, migliorerebbe il benessere sociale (+9,9% soddisfazione per le relazioni sociali), intervenendo a contrasto delle devianze (cattive abitudini e dipendenze: -5% fumo e -4,9% alcol) e della criminalità (-5,2% tasso di criminalità), soprattutto tra i giovani.
“Questi aspetti, su cui lo Sport incide positivamente, sono ancora più importanti nel contesto sociale complesso in cui viviamo, caratterizzato da giovani sempre più in difficoltà, una popolazione in continuo invecchiamento e un progressivo peggioramento del benessere nazionale. Inoltre, investire nello Sport permette di agire anche su aspetti intangibili. In particolare rafforzare l‘immagine del Paese a livello internazionale, anche grazie allo sviluppo di talenti sportivi e del movimento agonistico; promuovere messaggi di diversità e inclusione, offrendo l’opportunità ad ognuno di esprimere e valorizzare il proprio talento indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche, sociali e culturali e disporre di uno strumento di comunicazione unico nel suo genere, che permette di veicolare contenuti in modo forte, diretto e diffuso a livello cross-generazionale”, conclude Pompei
- 15:01 - Garante privacy: "Bilanciare diritti a innovare, a salute e a dati personali"
Bologna, 17 set. (Adnkronos Salute) - "L'innovazione fa parte del presente, neppure del futuro. Va abbracciata con convinzione questa parola d'ordine nel bilanciamento tra diritti: quello a innovare, quello a star bene e quello alla protezione dei dati personali". Sono le parole Guido Scorza, Collegio Garante per la protezione dei dati personali, nel suo intervento oggi a Bologna al convegno sulla digitalizzazione in sanità 'Connected Care', organizzato dalla Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).
"La privacy è garanzia della dignità della persona e non c'è salute senza dignità della persona - ha sottolineato Scorza - ragione per la quale quell'equilibrio, quel bilanciamento appunto tra il diritto alla salute e il diritto alla protezione dei dati è imprescindibile. Dobbiamo riuscire a essere trasparenti e garantire il più sacro di tutti i diritti, quello a non dover scegliere tra star bene e la propria dignità, la propria privacy".
- 15:01 - Sport: lo studio, l'aumento della pratica sportiva del 10% comporterebbe 34 miliardi in più sul Pil
Roma, 17 set. - (Adnkronos) - Lo sport e la pratica sportiva come fenomeno virtuoso, in grado di innescare benefici economici e sociali su larga scala per l’intero Paese a partire da maggiore produttività, occupazione e benessere. Un aumento continuativo della pratica sportiva del 10% della popolazione comporterebbe, nel medio-lungo termine, un incremento di produttività annua vicina all’1,7%, pari a quasi 34 miliardi in più sul Pil e circa 81 mila occupati in più all’anno. La crescita della pratica sportiva consentirebbe inoltre di avere una popolazione più sana in termini di benessere fisico e mentale, riducendo dell’1,6% la spesa sanitaria. Queste alcune anticipazioni del report di Deloitte “Lo Sport: settore chiave per lo sviluppo sociale, educativo ed economico del Paese”, al centro dell’evento tenutosi oggi in collaborazione con il Coni presso il Centro di Preparazione Olimpica "Giulio Onesti".
“L’effetto moltiplicatore dei benefici derivanti dallo sport e dalla pratica sportiva rappresentano una vera e propria ricchezza per il nostro Paese – dichiara Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia – Alla luce di questo è fondamentale approcciarsi allo sport in una logica sempre più strategica a livello nazionale, puntando sulla collaborazione tra pubblico e privato e definendo gli elementi chiave di sviluppo, dalle politiche sociali al tema delle infrastrutture, dalle nuove competenze alla programmazione degli eventi sportivi. Soltanto percorrendo questa strada sarà possibile massimizzare l’impatto positivo dello sport su scala nazionale, garantendo al nostro Paese maggiore produttività e benessere”.
“Grazie Deloitte, siete partner Worldwide del Cio, ed era necessario e doveroso lavorare insieme con la Fondazione Milano Cortina 2026 e poi a cascata con il Comitato Olimpico e quello Paralimpico -aggiunge Malagò-. Se Deloitte di sua iniziativa ritiene che sia importante fare una ricerca, investire su un certo tipo di analisi, su quello che è il mondo dello sport e le sue ricadute vuol dire, senza ombra di dubbio, che lo sport è centrale nell’agenda di tutti. Oggi i testimonial per eccellenza sono le atlete e gli atleti olimpici e paralimpici, dalla scuola ad altri settori. Questo è un traguardo, ma bisogna tramutare le intenzioni in fatti e proprio dallo spunto da cui parte Deloitte si possono costruire tanti ragionamenti. Nello sport i numeri non sono tutto, ma sono quasi tutto. Chi fa impresa deve investire e deve saperlo fare bene. Nello sport gli investimenti fatti sono stati molti meno dei benefici che porterebbero. Serve, sia da parte del pubblico, a cominciare dalla scuola, sia da parte del privato, una visione, una prospettiva, per consentire alle future generazioni di beneficiare di ciò che viene evidenziato oggi”.
Nella vita quotidiana dei cittadini lo sport è un fenomeno centrale e profondamente radicato, come emerge dall’analisi demoscopica parte dello studio Deloitte e sviluppata su un campione di oltre 3.000 intervistati in 5 Paesi (Italia, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito).
Lo sport è ritenuto (dal 96% degli italiani, rispetto al 90% in media negli altri Paesi UE) un elemento fondamentale nell’educazione e per più di 1 italiano su 2 (54%) è importante tanto quanto la scuola. L’Italia, però, secondo gli intervistati è il Paese in cui la scuola meno incentiva i giovani nel proprio percorso sportivo: per il 62% la scuola non fa abbastanza o addirittura penalizza bambini e giovani che intraprendono percorsi sportivi agonistici, rispetto al 45,5% in media negli altri Paesi.
Gli italiani hanno un profondo legame emotivo con lo sport (sono i più interessati agli eventi sportivi, con un 75% rispetto al 69% della media negli altri Paesi) e non solo percepiscono gli eventi sportivi come un fattore di crescita (70% degli italiani rispetto al 59% della media continentale), ma ritengono anche che il nostro Paese sia in grado di organizzare eventi sportivi internazionali con un impatto positivo (57%). In relazione a questo aspetto, i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 rappresentano un’opportunità da capitalizzare e per 3 italiani su 4 lasceranno in eredità un impatto positivo sul Paese.
Aumentare la pratica sportiva del 10% consentirebbe di avere una popolazione più sana in termini di benessere fisico (-3,3% persone in sovrappeso, -1,9% persone con patologie cardiovascolari e -1,6% con patologie muscolo-scheletriche) e benessere mentale (+1,1% indice di salute mentale, +6,4% di soddisfazione per la propria vita). Inoltre, migliorerebbe il benessere sociale (+9,9% soddisfazione per le relazioni sociali), intervenendo a contrasto delle devianze (cattive abitudini e dipendenze: -5% fumo e -4,9% alcol) e della criminalità (-5,2% tasso di criminalità), soprattutto tra i giovani.
“Questi aspetti, su cui lo Sport incide positivamente, sono ancora più importanti nel contesto sociale complesso in cui viviamo, caratterizzato da giovani sempre più in difficoltà, una popolazione in continuo invecchiamento e un progressivo peggioramento del benessere nazionale. Inoltre, investire nello Sport permette di agire anche su aspetti intangibili. In particolare rafforzare l‘immagine del Paese a livello internazionale, anche grazie allo sviluppo di talenti sportivi e del movimento agonistico; promuovere messaggi di diversità e inclusione, offrendo l’opportunità ad ognuno di esprimere e valorizzare il proprio talento indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche, sociali e culturali e disporre di uno strumento di comunicazione unico nel suo genere, che permette di veicolare contenuti in modo forte, diretto e diffuso a livello cross-generazionale”, conclude Pompei
- 14:58 - Sottosegretario Butti: "Digitale rivoluziona erogazione prestazioni"
Bologna, 17 set. (Adnkronos Salute) - "La sanità digitale non è solo tecnologia. E' una rivoluzione del modo di erogare le prestazioni sanitarie, un cambiamento radicale che coinvolge tutti noi: dai sanitari ai cittadini. Per la prima volta nella storia del nostro Servizio sanitario nazionale abbiamo accesso ai dati clinici di tutti gli italiani, creando condizioni straordinarie a vantaggio di chi soffre e dei professionisti che li assistono. Questo cambiamento va oltre alla tecnologia, rappresenta una nuova visione della sanità". Lo ha detto Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione, in un messaggio video al convegno sulla sanità digitale Connected Care organizzato da Fnopi, la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, in corso a Bologna.
"Stiamo costruendo un nuovo modello di sanità digitale che è fondato su tre pilastri principali - ha spiegato - Il Fascicolo sanitario elettronico (Fse 2.0), la telemedicina, l'intelligenza artificiale (Ai). Questi strumenti rappresentano le fondamenta di un sistema sanitario sicuramente più efficiente e accessibile. Al centro di questo sistema c'è l'ecosistema dei dati sanitari, ovvero uno strumento di interoperabilità federata che coinvolge Regioni e pubbliche amministrazioni in un ecosistema nazionale di condivisione dei dati clinici. La privacy è una priorità fondamentale. I dati clinici sono tra le informazioni in assoluto più sensibili. Stiamo investendo oltre 310 milioni di euro in competenze digitali, in formazione, in cultura digitale per preparare gli operatori sanitari a questa straordinaria sfida della digitalizzazione. Fse 2.0 e telemedicina sono fondamentali per potenziare la sanità territoriale con Ai che funge da acceleratore. L'Ai non sostituisce i professionisti sanitari - precisa - ma potenzia la loro capacità di diagnosi e trattamento, migliorando velocità e l'efficacia delle decisioni cliniche specialmente nella diagnostica per immagini e nella gestione delle malattie croniche".
- 14:55 - Mafia: Gasparri (Fi), 'De Raho lasci commissione antimafia, conflitto interesse enorme'
Roma, 17 set. (Adnkronos) - “Da membro della Commissione Antimafia ho chiesto di tornare con particolare attenzione sul caso Striano: il più grande scandalo della storia recente. Striano apparteneva alla Guardia di Finanza mentre Cafiero De Raho era Procuratore nazionale antimafia, oggi parlamentare grillino e Vicepresidente della Commissione Antimafia. Ma come mai Cafiero De Raho rimane ancora Vicepresidente dell’Antimafia, dove sono arrivate 10.500 pagine di una inchiesta condotta dalla magistratura sullo scaldalo della Procura nazionale al tempo in cui Cafiero De Raho la presiedeva?" Lo dichiara il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri, membro della Commissione Antimafia a ‘Ping Pong’ su Rai Radio1.
"De Raho deve lasciare la Commissione Antimafia perché c’è un conflitto di interesse enorme. Ed è necessario che l’Antimafia senta di nuovo il Procuratore Antimafia e già Capo di Gabinetto del ministro Orlando, Melillo, così come Striano e Laudati, perché è uno scandalo troppo grande sul quale andremo fino in fondo”, conclude.
- 14:53 - Pnrr: Tinagli (Pd), '62% obiettivi ancora da raggiungere, chi paga conto?'
Roma, 17 set. (Adnkronos) - “Il governo italiano si vanta spesso di essere 'in pari' con le scadenze del Pnrr, ma se è in pari è anche perché, con la revisione, ha spostato in avanti moltissimi obiettivi". Così l’eurodeputata del Pd, Irene Tinagli.
“Come certifica anche la recente relazione della Corte dei Conti europea, l'Italia ha spostato agli ultimi otto mesi del 2026 , ultimo anno disponibile per il completamento del Pnrr, ben il 62% degli obiettivi da raggiungere. Questo dato va in controtendenza con il 30% residuo della Spagna e una media Ue del 39%. Riuscirà l'Italia a realizzare una così grossa fetta di investimenti e riforme negli ultimi mesi del piano? E se non dovesse farcela chi pagherà il conto per le opere che non dovessero essere finalizzate?".