Botta e risposta a “Dimartedì” (La7) tra il leader del M5s, Giuseppe Conte, e il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, sulle nomine Rai.
Il giornalista accusa Conte di aver avallato anche lui la lottizzazione Rai ai tempi in cui guidava il governo giallo-verde, suscitando la replica contrariata dell’ex presidente del Consiglio: “Direttore, lei si è distratto. Ho già dichiarato che quelle nomine non sono state fatte a Palazzo Chigi. Al di là della sua provocazione, vorrei chiarire nuovamente che il problema non è la nostra mancata partecipazione a questa condivisione, ma il fatto che, di fronte alla nostra richiesta di spiegare il criterio che ha portato a questo turbinio di nomine, come quelle di direttori scaduti, non è stato esplicato un progetto editoriale. Cioè un criterio di metodo e di merito”.
E a Giovanni Floris che chiede se è archiviato l’invito rivolto da Conte ai 5 Stelle di non andare in trasmissioni Rai, l’ex presidente del Consiglio risponde ironicamente: “Io sono qui a La7. E non è la Rai, come si diceva una volta”.
Sallusti invece rilancia: “Non sono soddisfatto della risposta di Conte. Il presidente con parole diverse ha detto quello che pensiamo tutti, e cioè che tutti i governi hanno la loro bella lottizzazione della Rai, solo che, quando la fanno i 5 Stelle va bene, ma quando la fanno gli altri bisogna denunciarla. Anche questo è un vecchio vizio della politica italiana”.
Conte ribatte: “Lei sa quanti dipendenti ha la Rai? Sono circa 12-13mila. Mi sa dire quali sono i giornalisti di riferimento dei 5 Stelle?”.
Dopo qualche secondo di silenzio, Sallusti risponde: “Beh, siete anche giovani, non avete fatto in tempo a lottizzare la Rai”.
“Ecco – chiosa Conte – allora non dica che abbiamo partecipato a lottizzazioni. Grazie. Noi parliamo di criteri di metodo e di merito, cioè di progetti editoriali. Tutto il resto viene dopo”.