“Cerchiamo tutti insieme con senso di responsabilità di tenere i nervi a posto, tra sì vax, no vax e ni vax. E soprattutto cerchiamo di dare alle cose il peso che hanno. Non è che il primo matto che passa per strada debba avere visibilità e si attrezzano delle cagnare, perché poi la gente si disamora”. È l’appello pronunciato a “L’aria che tira” (La7) dal deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, presentato da Myrta Merlino con una divertente frase del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (“Se in Italia si adottassero i criteri di valutazione della moralità pubblica che adottano in America, qui rimarrebbero solo i bambini sotto i 10 anni e Pier Luigi Bersani”).
Bersani poi difende parzialmente Mario Monti, attaccato da più parti per le sue frasi provocatorie sull’informazione in tempi di pandemia: “Penso che la strategia giusta sia quella di procedere al massimo con le vaccinazioni. Certo, il vaccino non ti esenta al 100% dal contagio, ma ne riduce enormemente gli effetti. C’è però un problema di comunicazione. Se in questo momento abbiamo 53 milioni di Green Pass e se stiamo viaggiando a 300mila vaccinazioni al giorno, vuol dire che, anche mal contati, almeno l’80% della popolazione è d’accordo. Poi ci sarà un 10% di no vax e un 10% di ni vax. Quella di Monti è stata una provocazione, non è la prima volta che Monti, per provocare, usa parole che poi non userebbe riflettendoci meglio. Tuttavia, dietro alla provocazione di Monti c’era un messaggio“.
E chiosa: “Non dico che Monti l’abbia detta giusta, ma il tema che pone esiste. Anche io credo che in tutto il sistema della comunicazione politica e giornalistica c’è una sovra-rappresentazione di posizioni che sono ripudiate dalla maggioranza della popolazione. Non saremo in guerra, però siamo in una pandemia, ragazzi, quindi ognuno deve prendersi le sue responsabilità“.