I nuovi dati elaboratori dall’ENEA sull’accesso al Superbonus 110%, riaprono lo scontro politico nel governo. Stando infatti ai dati diffusi in occasione del decimo “Rapporto annuale sull’efficienza energetica” e del 12esimo “sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti”, al 30 novembre 2021, l’investimento ammesso a detrazione per il Superecobonus 110% è di 11,94 miliardi di euro. Di questi 8,28 miliardi riguardano interventi già conclusi. Dati che hanno spinto il Movimento 5 stelle, promotore della misura, a rilanciare la richiesta che il governo riveda l’introduzione dei tetti Isee per l’accesso al Superbonus. Una decisione arrivata nelle scorse settimane e che per il M5s ha rappresentato una vera e propria sconfitta.
Per questo oggi è tornato a farsi sentire il presidente M5s Giuseppe Conte: “Crescita, lotta per la tutela dell’ambiente e contro i cambiamenti climatici possono viaggiare insieme, per noi del Movimento 5 Stelle non è mai stata una questione di “bla bla bla”, ha esordito l’ex premier. “Il M5s insiste a gran voce per il superamento di paletti come il tetto Isee per il Superbonus: non è il momento di rallentare né la crescita economica né tantomeno la sfida del secolo, la lotta al cambiamento climatico. E’ il momento di decidere. Subito”. Conte ha quindi citato i dati riferiti oggi dal Sole 24 Ore che parla di balzo “clamoroso” dell’edilizia e di una grande spinta dal Superbonus 110% ideato dal Movimento 5 stelle. “Secondo il Rapporto del servizio studi Camera-Cresme le misure che abbiamo messo in campo in questi anni con Superbonus e altre agevolazioni per le ristrutturazioni verdi hanno portato a lavori per 51,2 miliardi, più 82% rispetto al 2020; con un aumento dell’80% dei posti di lavoro, che toccano il mezzo milione. Solo con il Superbonus si sono registrati 11,6 miliardi di interventi effettuati. Si investe, si interviene sugli edifici e si riducono l’impatto sul clima, sull’ambiente, l’inquinamento. Anche qui – prosegue il presidente M5s – i numeri ci confortano: grazie al 110% possiamo superare gli obiettivi fissati dal nostro Piano nazionale energia e clima”.
Sempre secondo i dati ENEA diffusi oggi, grazie al Superbonus, gli obiettivi previsti dalla Direttiva europea sull’Efficienza Energetica (297.300 Gwh/anno per il 2014-2020) sono stati raggiunti per il 91% (270.300 Gwh/anno). I risparmi conseguiti tra il 2011 e il 2020, invece, si legge nel Rapporto Enea, hanno toccato l’82% del target del Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) 2017 (era il 77% l’anno precedente). Al 2020 sono stati risparmiati 148.000 Gwh/anno. A fare da traino il contributo del settore residenziale, con una riduzione di 73.620 Gwh/anno (172,5% dell’obiettivo PAEE), poi il terziario con 9.537 GWh/anno (66,6%), l’industria con 38.260 (64,5%) e i trasporti con 26.630 (41,6%).
A Conte si sono uniti i parlamentari M5s per chiedere il governo riveda la sua posizione. “Sono numeri”, hanno scritto in una nota i senatori del M5s nella commissione Industria, Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro, “che ci dicono in modo perentorio che questo provvedimento va lasciato così com’è almeno per tutto il 2022, senza soglie Isee, scadenze di Cila e altri paletti, rimandando comunque a una valutazione su un’estensione anche per il 2023, che comunque resta l’obiettivo del M5s. Il superbonus continua ad avere riscontri numerici troppo importanti: tirare il freno ora alla misura sarebbe un errore abnorme”. E concludono: “Senza contare che arrivano diversi rilievi anche sull’impatto decisivo che il bonus ha sul risparmio energetico, aspetto questo che in tempo di transizione ecologica dovrebbe avere il suo peso”. Quindi annunciano: “E’ il momento del coraggio: proporremo alla maggioranza nella sua interezza di togliere ogni distinguo al prolungamento”.