Sulla variante Omicron, ha detto la capa di Palazzo Berlaymont, "gli scienziati dicono di non saperne abbastanza. Servono due o tre settimane, che in pandemia sono un’eternità. Per questo la raccomandazione è vaccinatevi. Speriamo per il meglio, ma prepariamoci al peggio". E sui vaccini ai bambini aggiunge: "Dosi Pfizer pronte dal 13 dicembre"
Anche Ursula von der Leyen apre all’obbligo vaccinale a livello europeo. Nei giorni in cui l’Austria ha annunciato il provvedimento a partire da febbraio e il nuovo governo tedesco si dice favorevole all’immunizzazione obbligatoria, anche la presidente della Commissione Ue vede questa come la soluzione per contrastare la nuova diffusione del virus nel mondo. Nel corso della conferenza stampa sull’emergenza Covid, dedicata anche alle strategie da mettere in campo alla luce della nuova variante Omicron, la capa di palazzo Berlaymont ha detto che sulla nuova mutazione “gli scienziati dicono di non saperne abbastanza. Servono due o tre settimane, che in pandemia sono un’eternità. Per questo la raccomandazione è vaccinatevi. Speriamo per il meglio, ma prepariamoci al peggio“.
Von der Leyen ha ammesso che due o tre anni fa non avrebbe mai pensato all’obbligatorietà dei vaccini contro un nuovo virus. Ma adesso, alla luce dei fatti degli ultimi due anni, la sua posizione è cambiata radicalmente. E aggiunge: “L’Ue è una regione epidemiologica, qualsiasi cosa facciamo e concordiamo come Ue deve essere centrata sulle persone, non è un discorso di frontiere. Il virus non si ferma alle frontiere“, ha dichiarato rispondendo indirettamente a chi vede nello stop agli ingressi dai Paesi a rischio l’unico mezzo per contrastare la diffusione della nuova variante. “Sui viaggi abbiamo sin dall’inizio voluto garantire la sicurezza dei movimenti. Lavoriamo a stretto contatto con gli Stati membri per continuare il coordinamento il più possibile”, ha invece spiegato la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides.
La presidente della commissione è poi tornata a sottolineare l’importanza dei test e del tracciamento, ricordando però la necessità di adattare il green pass europeo alla situazione pandemica: “È giusto che ora non sia inclusa solo la vaccinazione, ma anche il richiamo – ha spiegato sostenendo implicitamente la necessità di un rafforzamento del lasciapassare – Il messaggio è che il richiamo sia effettuato a 6 mesi” dal ciclo completo. E per quanto riguarda le vaccinazioni ai bambini, ha dichiarato che “le dosi del vaccino Pfizer saranno pronte dal 13 dicembre”.