Il governo cerca di correre ai ripari contro i rincari delle bollette prospettati ieri da uno studio di Nomisma energia. In uno studio diffuso ieri l’istituto di ricerca ha spiegato che, senza interventi calmieranti, dal prossimo gennaio la tariffa del gas potrebbe salire del 50% e quella della luce del “17 e forse 25%”. La previsione si basa sulla differenza tra la tariffa del gas fissata da Autorità di regolazione dell’energia (Arera) nell’ultimo trimestre 2021 e il valore con cui gas ed elettricità vengono scambiati in questo momento sui mercati. Il presidente del Consiglio Draghi ha annunciato nei giorni scorsi che il governo interverrà per contenere i rincari. In manovra ci sono 2 miliardi, e 1 altro miliardo dovrebbe arrivare dai risparmi fatti sulla riforma fiscale. Ieri Matteo Salvini ha suggerito di incrementare le risorse attingendo alle risorse per il Reddito di cittadinanza. Oggi il leader della Lega ha affermato di temere che nel corso dell’inverno si possano verificare dei blackout.
“Spero di essere smentito: l’inverno non è ancora cominciato, le riserve di gas a livello europeo sono le minori negli ultimi 10 anni e se c’è un inverno freddo con i costi di produzione ed erogazioni di adesso, non è garantito che tutti possano accendere luce e riscaldamento da qui a fine inverno. Quindi possiamo parlare di sovranità ma se dipendiamo da umori e interessi economici del resto del mondo per quello che mi serve di più, come luce e gas, evidentemente dobbiamo rivedere qualcosa nelle nostre politiche industriali”, ha affermato Salvini. Secondo i dati del ministero competente le riserve italiane di gas sono all’85% della loro capacità. Un livello leggermente inferiore rispetto agli anni scorsi ma superiore alla media Ue.
Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della Lega, ha detto oggi che è difficile al momento prevedere quante risorse serviranno per contenere i rincari. “Difficile prevederlo perché dipende da come va il prezzo del gas che continua ad aumentare. Ne servono tanti. Ma è chiaro che come ha detto Draghi sterilizzare tutto è impossibile, bisogna andare sulle fasce deboli e le famiglie deboli ma ci sono anche settori di imprese particolarmente deboli talmente impattate che rischiano veramente di chiudere”.
“Per ora il premier ha fatto un’azione per mitigare questo trimestre, credo siano tre miliardi” proprio perché sul caro bollette c’è “questa deadline di marzo-aprile. Quindi per adesso andiamo sulla contingenza ma non si può mitigare ogni trimestre per due-tre anni quindi se dovesse uscir fuori che il gas è strutturalmente più costoso, dovremo lavorare su altri concetti che vanno a vedere il calcolo della bolletta. Abbiamo degli scenari, stiamo facendo le simulazioni”, ha affermato invece il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani a margine del Consiglio dei ministri europei sull’energia. “Noi siamo la seconda manifattura europea”, rispetto ai costi dell’energia “certi problemi per noi sono più pesanti che per altri. Ci sono Stati che pagano 270 euro a magawattora e altri ne pagano meno della metà: c’è oggettivamente una forte discrepanza. Ci sono stati che producono carbone e si fanno con il carbone l’elettricità in casa, è ovvio che pagano poco però fra un po’ dovranno transire. Ognuno di noi ha un problema, serve un compromesso che consenta a tutti di fare la transizione in maniera sostenibile” ha aggiunto Cingolani margine del Consiglio Ue sull’energia.
A Bruxelles sono infatti riuniti i ministri dell’energia per provare a concordare azioni comuni contro il caro energia. Cosa che non è riuscita sinora visto la differenza di vedute sul modo di affrontare il problema emersa tra i diversi paesi Ue. La Commissaria europea all’Energia Kadri Simson ha affermato che nel pacchetto sull’energia che la Commissione europea presenterà il 14 dicembre ci saranno disposizioni “per l’approvvigionamento congiunto di stock strategici di gas”. La Commissaria ha aperto alle proposte del documento di Italia e altri quattro paesi per iniziare a lavorare da subito su nuove regole per il mercato dell’elettricità. Da segnalare come negli ultimi giorni si siano registrate forti diminuzioni del prezzo del petrolio. Oggi il calo è di oltre il 3% dopo che la Russia ha sottoposto ai paesi Opec una richiesta formale per aumentare la produzione.