Cronaca

Covid, la fondazione Gimbe: “Decollano le terzi dosi di vaccino ma ancora 2,6 milioni di over 50 senza copertura”

Sul fronte immunizzazione l'Italia sfiora l’80% della popolazione che ha ricevuto almeno una dose di vaccino e sono aumentati (+35%) i nuovi vaccinati a pochi giorni dall'entrata in vigore del super Green pass e dopo la comparsa di Omicron. Crescono ancora nuovi casi (+25,1%), ricoveri (+13,7%) e i ricoveri in terapia intensiva (+22%)

Crescono ancora nuovi casi (+25,1%), ricoveri (+13,7%) e i ricoveri in terapia intensiva (+22%). Anche i decessi segnano un incremento (+14%). Contestualmente aumentano (+35%) i nuovi vaccinati e decollano le terze dosi di vaccino anti Covid (+52,5%) a pochi giorni dall’entrata in vigore del Super Green pass ma soprattutto con la comparsa di Omicron. Resta però fermo il dato degli over 50 che non si sono sottoposti neanche alla prima dose. L’ultimo monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe fotografa l’attuale situazione dell’Italia rispetto all’epidemia di Covid su cui ora pesa la variante Omicron di Sars Cove che ha messo in allerta diversi paesi con la conseguente adozione di misure restrittive.

Il report rileva, nella settimana 24-30 novembre, un aumento dei nuovi casi che interessa tutte le regioni. Cresce naturalmente la pressione sugli ospedali (+630 ricoveri in area medica, +123 in terapia intensiva) e aumentano i decessi (498). Sul fronte immunizzazione l’Italia sfiora l’80% della popolazione che ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Negli ultimi 7 giorni sono aumentati i nuovi vaccinati ma – secondo Gimbe – ancora 6,8 milioni di persone e 2,6 milioni di over 50 sono senza alcuna copertura. In assenza di informazioni certe su le potenzialità della mutazione rilevata per la prima volta in Sudafrica secondo Gimbe è indispensabile potenziare sequenziamento (che in Italia viene eseguito ancora troppo poco come risulta al fattoquotidiano.it) tracciamento e monitoraggio focolai, accelerare con vaccinazioni e terze dosi, in particolare per anziani a fragili, utilizzare mascherine e distanziamento.

In Italia attualmente le persone in isolamento domiciliare sono +39.007 e anche in questo caso si registra un incremento (+26,1%), come del resto i nuovi casi: 86.412 nella settimana appena passata pari +25,1%. Gli attualmente positivi sono +39.760 (+25,7%). “Da sei settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – continuano ad aumentare a livello nazionale i nuovi casi settimanali (+22%) con una media mobile a 7 giorni più che quintuplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 12.345 il 30 novembre”. L’aumentata circolazione virale è documentata dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 17,1%) sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 7,2%) e positivi/tamponi antigenici rapidi (da 0,07% a 0,38%).

In tutte le Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dal 3,2% di Abruzzo e Umbria al 39% delle Marche. In 98 Province l’incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100mila abitanti e in 16 Regioni tutte le Province superano tale soglia: Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto. In 32 Province si registrano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (635), Bolzano (552), Gorizia (496), Rimini (362), Treviso (342), Forlì-Cesena (321), Padova (321), Venezia (300), Vicenza (298), Aosta (286), Pordenone (252), Ravenna (245), Ascoli Piceno (234), Imperia (233), Udine (219), Bologna (213), Rovigo (213), Belluno (209), Pesaro e Urbino (203), Fermo (200), Ferrara (192), Trento (188), Verona (184), Viterbo (177), Varese. (176), Verbano-Cusio-Ossola (164), Cremona (164), Roma (161), Genova (160), Monza e Brianza (157), Ancona (155) e Como (151).

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari – si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +13,7% in area medica e +22% in terapia intensiva”. A livello nazionale, al 23 novembre, il tasso di occupazione è del 9% in area medica e dell’8% in area critica, con notevoli differenze regionali: la soglia del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate nella Provincia Autonoma di Bolzano (rispettivamente 20% per l’area medica e 11% per l’area critica) dove da quasi un mese è scattata l’emergenza e sono stati sospesi gli interventi non urgenti. Anche il Friuli-Venezia Giulia ha superato le soglie (rispettivamente 23% per l’area medica e 14% per l’area critica); inoltre, in area medica si colloca sopra soglia la Valle D’Aosta (21%), mentre per l’area critica superano la soglia Lazio (10,3%) e Umbria (13%) (figura 6). “Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Marco Mosti, Direttore operativo della Fondazione Gimbe – continuano ad aumentare: la media mobile a 7 giorni è passata da 48 ingressi/die della settimana precedente a 56”.

“In questa fase d’incertezza – conclude Cartabellotta – bisogna potenziare tutti gli interventi, seguendo il principio della massima precauzione. In particolare, incrementare le attività di sequenziamento condividendo i risultati nel database GISAID, potenziare il tracciamento dei casi e monitorare attentamente le aree con rapido aumento di incidenza. Per la popolazione rimangono fondamentali i comportamenti già noti: vaccinarsi e sottoporsi alla terza dose quando indicata – con massima priorità per anziani e fragili, utilizzare la mascherina negli ambienti chiusi, possibilmente FFP2 se affollati, rispettare il distanziamento sociale e ventilare frequentemente gli ambienti chiusi”.