Migliaia di italiani vogliono aggirare l'obbligo di esibire il certificato verde su bus e treni. Come? Ricorrendo al tradizionale "passaggio" in automobile. I gruppi sul servizio di messaggistica, negli ultimi giorni, si stanno moltiplicando. E sono tanti i genitori che chiedono l'autostop per i figli fino a scuola
“Ci siamo svegliati in un mondo in cui le tonalità di grigio sono sempre più scure. E come sempre a causa dell’ennesimo decreto del governo“. È l’incipit del messaggio che sta circolando da qualche giorno sui canali Telegram delle persone contrarie alla vaccinazione anti-Covid o, più in generale, al certificato verde. Il riferimento è all’obbligo, a partire da lunedì 6 dicembre, per tutti i cittadini, di mostrare il cosiddetto green pass base per poter salire sui mezzi pubblici. Così migliaia di italiani si stanno organizzando per aggirare il sistema. Come? Ricorrendo al buon, vecchio “passaggio” in automobile. O, per chi ama gli anglicismi, al più internazionale car pooling.
In questi ultimi giorni sul servizio di messaggistica è un proliferare di gruppi chiamati “Trasporti solidali”, a cui segue il nome della città d’elezione. Anche perché, almeno in teoria, il ministero dell’Interno ha promesso controlli serrati nelle ore di punta; mentre il governo ha fissato tra 400 e mille euro la sanzione per chi è sprovvisto di documento. Ciascun gruppo, intanto, conta centinaia di iscritti e le persone, molto semplicemente, offrono il proprio “viaggio”, con luogo di partenza e destinazione; oppure si fanno avanti con l’autostop virtuale. “A mia figlia servirebbe da Nembro a Gazzaniga”; “se può interessare tutte le mattine alle 6 parto da Calenzano per Firenze”; “offro trasporto da Sampierdarena a Sestri, per vostre eventuali commissioni contattatemi privatamente”; “Montelupo-Empoli, c’è qualcuno?”.
Al momento i gruppi attivi sono a Genova (800 iscritti), Lago di Garda (130), Firenze (900), Bergamo (800), Modena (350), Roma Municipio 2 (330), Udine (240), Cremona (127). Ma non mancano le richieste per creare presidi in altre città d’Italia. Così come, dall’altra parte, abbondano i genitori che chiedono passaggi per portare i propri figli a scuola. “Mio figlio va a scuola a Pontassieve da Reggello, ti lascio il numero”; “Cerco per mio figlio da Bergamo Redona a Bergamo centro, andata e ritorno, prima superiore”, e così via. C’è chi, anche, offre green pass falsi a 300 euro. E chi, come se fosse una sorta di recensione del servizio, garantisce: “Fidati, ti assicuro che ho provato e funziona davvero. Contattalo, lo fa a buon prezzo, la resistenza continua”. Poi c’è chi fa anche girare la voce: “Ho quasi perso il lavoro perché non volevo fare il vaccino finché non ho contattato X, ora ho tutto senza aver fatto alcuna dose. Scrivetegli qui”, con tanto di link.
Twitter: @albmarzocchi