Pedinato, allontanato, infine licenziato senza preavviso, per “sovrabbondanza di attività sindacale” e utilizzo “a fini personali dei permessi sindacali”. Succede all’interno di un’azienda dell’indotto metalmeccanico della centrale elettrica A2a Energie Future, a San Filippo del Mela (Messina). Ad essere licenziato è stato un sindacalista, dipendente della Ergo Meccanica, azienda di Gela che svolge lavori di manutenzione all’interno della centrale elettrica della zona industriale di Milazzo. E che ha motivato il licenziamento del lavoratore scrivendo nero su bianco tutti i giorni di ottobre accusandolo di avere svolto faccende familiari invece dell’attività sindacale: “Un fatto gravissimo – sottolinea Daniele David, segretario della Fiom Cgil di Messina – Essendo un Rsa non lo potevano pedinare, non è il datore di lavoro che deve entrare nel merito dell’attività sindacale. Non si tratta di una riunione sindacale che si tiene in un luogo specifico alla quale e il rappresentante sindacale non si presenta, il datore di lavoro in quel caso può accertarsi se il lavoratore è andato a quella riunione in quel giorno”.

Per quanto riguarda l’attività di tutela dei lavoratori, invece, prosegue David, “lui può fare attività in qualsiasi momento della giornata, l’azienda non può entrare nel merito di quello che ha fatto o non ha fatto e non lo poteva pedinare, tant’è vero che noi abbiamo chiesto di sapere chi ha verificato le attività del nostro Rsa e si sono rifiutati di indicarlo”. Anche in questo caso, secondo la Fiom Cgil, “contravvenendo una norma che prevede l’accesso alla documentazione per consentire al lavoratore di difendersi: questo è l’atteggiamento di questa azienda”. Per questo, insieme a Fim Cisl e Uilm Uil, la Fiom ha firmato una nota unitaria per denunciare il licenziamento del Rsa. E le sigle metalmeccaniche vanno a ritroso nel tempo: “Questo provvedimento segue un primo procedimento disciplinare “per insubordinazione” avviato contro il delegato sindacale nell’aprile scorso (e bloccato da uno sciopero di tutto l’indotto), il trasferimento presso un’officina fuori dalla centrale elettrica”.

Tutto, infatti, ha inizio lo scorso aprile, quando scoppia una lite tra il sindacalista e il capo cantiere. Un parapiglia che costringe i responsabili dell’azienda di Gela a sospendere entrambi per cinque giorni. Al termine della sospensione però il sindacalista viene trasferito in un’officina al di fuori dell’azienda tenendo all’oscuro i sindacati: “Un’azione che interdice l’attività sindacale del nostro operaio, perché con tutta evidenza non è più nello stesso luogo di lavoro degli operai che deve rappresentare e che doveva essere avallata dal sindacato, cosa che non è avvenuta”, sottolinea David. Poco dopo il trasferimento in altra officina, l’operaio va in malattia a causa di un’operazione, al termine della quale entra in permesso sindacale. Una sovrabbondanza di permessi sindacali, secondo l’azienda, che ha fatto maturare la decisione: prima privandolo dello stipendio di ottobre e poi licenziandolo.

“Un’azienda solitamente avverte l’operaio allo scadere di quel limite e non è avvenuto – continua il segretario messinese di Fiom – Ma in ogni caso per quanto riguarda l’utilizzo dei permessi sindacali, lo Statuto dei lavoratori non contiene alcuna indicazione circa la modalità della concreta utilizzazione dei permessi stessi e, quindi, dell’espletamento del mandato con la conseguenza che il datore di lavoro non possa esperire alcun controllo circa l’utilizzazione delle ore di permesso”. Un’azione denunciata dai sindacati, secondo i quali in questa storia ci sarebbe più di un episodio isolato: “Questo licenziamento va letto come un potente avvertimento nei confronti di tutti gli altri operai, che Ergo Meccanica vuole assolutamente più disciplinati in vista dei prossimi importanti investimenti che interesseranno la Centrale Elettrica”.

Si tratta di 400 milioni di euro in arrivo nei prossimi mesi, come conferma Francesco Farilla, capo della Centrale elettrica della A2a: “C’è un piano di investimento per il prossimo triennio, una serie di sviluppi che riguarda due branche principali: transizione energetica ed economia circolare. Due pilastri del Pnrr. Sono progetti per 400 milioni circa in fase di autorizzazione”. Ma non c’è nessuna strategia antisindacale, assicura Farilla: “Non vedo come potrebbero essere considerati i sindacati un problema riguardo ai finanziamenti. Anzi, sono certo che siano tutti entusiasti riguardo alle prospettive future che vedranno anche l’inserimento di nuova forza lavoro”. Nel frattempo, però, il sindacalista Fiom è stato messo alla porta: “Di fronte ad una concezione feudale delle relazioni sindacali, la Fim, la Fiom e la Uilm apriranno una fase di mobilitazione per l’immediato rientro in fabbrica del delegato sindacale e invitano tutti i lavoratori ad uno straordinario impegno militante adeguato alla gravità di questa rappresaglia datoriale”.

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