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Oggi è un altro giorno, Valerio Scanu ricorda il papà morto di Covid: “Mi ha devastato. Mi convincevo che sarebbe guarito”

Il vincitore del Festival di Sanremo nel 2010 parla del padre Tonino, stroncato dal Covid il 23 dicembre 2020: "Mi convincevo che lui sarebbe guarito improvvisamente". Poi sui No-Vax: "Io mi avveleno con loro, ma non riesco ad augurare a questa gente neanche la metà delle cose che ho provato io"

Ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, l’ex cantante di Amici nonché vincitore del Festival di Sanremo 2010, ha parlato della propria famiglia. Ma soprattutto, Scanu ha ricordato papà Tonino, morto di Covid il 23 dicembre 202o. “Aveva 64 anni. Lui è finito in ospedale perché aveva questa polmonite, all’inizio minimizzavamo al telefono, in videochiamata”, ha esordito nella puntata andata in onda oggi 2 dicembre. Poi ha spiegato: “Quando è accaduto lui ha avuto questa febbre, mia mamma l’ha isolato subito. Poi l’hanno portato in ospedale a La Maddalena, che non è però funzionante. Quindi l’hanno portato in questo secondo ospedale, aveva tutte le cure. Mia mamma lo chiamava sempre, poi ad un certo punto non ha più risposto al telefono”.

E ancora ha raccontato: “Abbiamo scoperto che l’avevano traferito in questo terzo ospedale, dove ho scoperto che l’avevano portato in terapia intensiva. La situazione è precipitata, è stato quasi un mese intubato”. “Papà non aveva altre patologie. Anche mia madre si è contagiata, è rimasta isolata in casa fino al 7 gennaio”, ha aggiunto. Infine ha concluso: “Io mi convincevo che lui sarebbe guarito improvvisamente. Poi mi hanno chiamato in piena notte, era quasi l’una. Il medico mi fa: ‘Papà è in arresto cardiaco’. La mattina successiva ho chiamato mia zia e lei ha raccontato tutto a mia madre”. Il cantante ha infine sottolineato: “Se ci fosse stato il vaccino se lo sarebbe fatto sicuramente. Io mi avveleno con i No-Vax, ma non riesco ad augurare a questa gente neanche la metà delle cose che ho provato io. Questo lutto mi ha un po’ devastato”.