“Quando Cacciari critica il Green Pass ha certamente ragione a farlo. Il problema è quando si spinge oltre, quando il filosofo diventa scienziato e va in tv a fare il boomer di 70 anni convinto che la verità stia sui social”. Così Andrea Scanzi, conduttore del talk politico ‘Accordi&Disaccordi’, insieme a Luca Sommi, con la partecipazione di Marco Travaglio, in onda su Nove tutti i mercoledì alle 21.25 ha commentato le obiezioni mosse da Massimo Cacciari nei confronti del Green Pass e della campagna di vaccinazione. “Io parto dal presupposto che siamo dentro una pandemia – ha cominciato il giornalista -, quindi in un mondo normale, ci si vaccina. Il problema è quando l’intellettuale scollina sul piano meramente scientifico. Tu mi hai fatto vedere due frasi di Carlo Freccero, che io adoro e che odio criticare perché gli voglio bene: quando lui dice che ha paura del vaccino, cosa puoi rispondergli? È una paura, anch’io ho le vertigini, che fai, mi spari? Uno ha delle paure, si nasce con certe cose, ma quando lui va a spingersi dicendo addirittura che c’è una sorta di parallelismo tra il Green Pass e il nazismo, lì diventa inaccettabile. Quando Cacciari critica il Green Pass o il Super Green Pass – ha continuato Scanzi – ha certamente ragione a farlo, non siamo in una dittatura, non dobbiamo seguire Mario Monti che dice ‘sospendiamo il giudizio, sospendiamo la democrazia tout court perché siamo in guerra’, col cavolo. Io avrò il diritto di dire quello che voglio. Il problema di Cacciari è quando si spinge oltre, come ha fatto poco fa in televisione (era ospite a Otto e mezzo su La7, ndr), e ti dice dei dati che non si capiscono, cita il premio Nobel ‘Melon’, che non so neanche se sia mai esistito, parla del presidente della ‘Bayern’ (invece che Bayer), che non so se fosse il Bayern di Monaco o il Bayern Leverkusen, cioè non si capisce di cosa parli. Quello è il problema: quando il filosofo improvvisamente diventa scienziato. E allora bisogna dire: tranquillo, parla di cose che conosci, non fare il boomer di 70 anni che va in televisione a dire: ‘ho letto sui social che la verità è un’altra’. Questo lo accetto da un ventenne, non da Cacciari”, ha concluso il giornalista.
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