Nel carnet penale del leader di Forza Italia c'è una condanna definitiva per frode fiscale, almeno otto prescrizioni, una lunga serie di proscioglimenti e assoluzioni (come nel processo principale Ruby grazie all'introduzione della legge Severino) e indagini ancora in corso anche importanti come per la strage dei Georgofili a Firenze dove il leader di Forza Italia è indagato insieme a Marcello Dell'Utri
BERLUSCONI AL QUIRINALE? NO GRAZIE. Firma anche tu la petizione su Change.org
Nei giorni in cui l’ipotesi di Silvio Berlusconi alla presidenza della Repubblica sembra (ri)prendere quota il FattoQuotidiano e il Fattoquotidiano.it lanciano una petizione per dire no. Una eventuale ascesa al Colle significherebbe che a prendere posto al Quirinale – con la conseguente presidenza del Consiglio superiore della magistratura – ci sarebbe un cittadino che ha una carriera giudiziaria davvero densa durante la quale ha spesso attaccato ferocemente i magistrati e che nel corso del tempo, da leader politico, ha cambiato o cancellato reati che poi puntualmente hanno inciso sui processi in cui era imputato. Senza contare gli scudi offerti dai vari lodi Maccanico, Schifani e Alfano con l’immunità assoluta e la sospensione dei processi per cinque cariche istituzionali tra cui il presidente del Consiglio. Non proprio un esempio di come onorare l’articolo 3 della Costituzione che recita l’uguaglianza di tutti davanti alla legge. Alcune norme che hanno pesantemente inciso sui dibattimenti in cui venivano presentate istanze di rinvio per impedimento istituzionale.
Nel carnet penale del leader di Forza Italia c’è una condanna definitiva ed espiata con relativa riabilitazione per frode fiscale, almeno otto prescrizioni (grazie a una difesa dilatoria e temporeggiatrice e leggi ad personam puntualmente finite alla Consulta), una lunga serie di proscioglimenti e assoluzioni (come nel processo principale Ruby grazie all’introduzione della legge Severino che spacchettò la concussione in due reati distinti) e indagini ancora in corso anche importanti come per la strage dei Georgofili a Firenze dove il leader di Forza Italia è indagato insieme a Marcello Dell’Utri: inchiesta che due mesi fa ha portato a perquisizioni della Dda a familiari e presunti complici dei fratelli Graviano.
“In totale più di cento procedimenti, più di novecento magistrati che si sono occupati di me e del mio gruppo, 588 visite della polizia giudiziaria e della Guardia di finanza, 2600 udienze in quattordici anni, più di 400 milioni di euro per le parcelle di avvocati e consulenti. Dei record davvero impressionanti, di assoluto livello non mondiale ma universale, dei record di tutto il sistema solare” ha più volte ricordato lo stesso Berlusconi. Ecco la scheda per limiti di spazio sintetica di questi record.
COLPEVOLE – L’unica condanna definitiva per Berlusconi è arrivata il 1 agosto del 2013 quando la Cassazione confermò il verdetto d’appello a 4 anni per frode fiscale per il processo sui diritti televisivi Mediaset. Pena decurtata di 3 anni grazie all’indulto. L’ex premier ha scontato la pena in affidamento ai servizi sociali facendo il volontario in un istituto per anziani a Cesano Boscone per essere stato, come hanno scritto gli ermellini nella motivazione del verdetto, “l’ideatore del sistema illecito per consentire la perdurante lievitazione dei costi di Mediaset a fini di evasione fiscale”. La condanna ha poi comportato la decadenza in base alla legge Severino. È stato quindi riabilitato e ha potuto essere eletto al Parlamento europeo.
PRESCRIZIONI – Quello delle prescrizioni è il capitolo più importante della carriera giudiziaria di Berlusconi. Che può vantare, come pochi imputati al mondo anche se in tanti paesi questo istituto non è neanche previsto, un vero e proprio record di sentenze di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Vale la pena ricordare che come ha stabilito una sentenza della Cassazione a Sezioni Unite i giudici hanno l’obbligo di assolvere nel merito di fronte alla prova dell’innocenza di un imputato anche se troppo tempo è trascorso perché un reato compiuto sia stato commesso.
Il primo processo è All Iberian dal nome della società capofila della Finivest offshore. Cuore del processo la tangente più alta mai versata a un singolo politico: 23 miliardi di lire in nero a Bettino Craxi, leader socialista e amico di Berlusconi che gli paracaduta il denaro tra il gennaio e l’ottobre del 1991 poco dopo il via libera alla legge Mammì (approvata nell’agosto del 1990) che di fatto si limitava a cristallizzare l’esistente e mettere un sigillo normativo al duopolio Rai-Fininvest senza un vero tetto pubblicitario e spot senza limiti. Condannato in primo grado il 13 luglio 1998 per il solo finanziamento illecito, in secondo grado questo reato è già prescritto e la Cassazione il 22 novembre 2000 conferma ma “non emerge negli atti processuali l’estraneità dell’imputato”.
C’è poi il caso Lentini-Milan con il clamoroso acquisto del giocatore del Torino. L’ipotesi dei pm milanesi era che i 10 miliardi al presidente granata per agevolare il passaggio non siano mai stati iscritti a bilancio, dunque versati in nero. Il reato viene dichiarato prescritto dalla II sezione del Tribunale grazie alla solita concessione delle attenuanti generiche e alla riduzione dei termini di prescrizione introdotta dalla nuova legge sul falso in bilancio, varato dal governo dello stesso imputato. C’è poi la prescrizione per i bilanci Fininvest 1988 – 1992, quella per il consolidato Fininvest sempre grazie alle nuove regole sul falso in bilancio. C’è poi la prescrizione Mondadori (corruzione giudiziaria), il processo sulla cosiddetta guerra di Segrate oppose Carlo De Benedetti a Berlusconi per il controllo del gruppo. Per l’ex Cavaliere, sempre grazie alle attenuanti generiche e alla contestazione di corruzione semplice e non in atti giudiziari, arriva una prescrizione. In sede civile la Cir dell’Ingegnere però incassa 564,2 milioni di euro. Grazie comunque alla sentenza del processo penale che riconosceva che corruzione ci fu.
C’è poi il caso del Nastro-Unipol. La VI sezione penale della Cassazione, il 31 marzo 2015, conferma la prescrizione per rivelazione di segreto d’ufficio per Paolo e Silvio Berlusconi per la storia dell’intercettazione della telefonata tra l’ex segretario degli allora Ds, Piero Fassino, e l’ex amministratore delegato di Unipol, Giovanni Consorte, nella quale l’ex sindaco e ministro pronunciò una famosa frase che suonava così: “Abbiamo una banca“ pubblicata da Il Giornale. Gli ermellini avevano scritto che era impossibile assolvere perché era indubbio che il placet” dell’ex presidente del Consiglio aveva avuto “efficacia determinante ai fini della pubblicazione della notizia” da parte del quotidiano edito dal fratello sulla tentata scalata alla Bnl in quei mesi in cui era esploso il rikiso bancario e le relative inchieste.
ASSOLUZIONI – Ma l’ex Cavaliere ha incassato anche diverse assoluzioni. L’ultima è quella del processo Ruby a Siena in primo grado, anche se quella più importante è quella arrivata nel processo principale per prostituzione minorile e concussione (quest’ultimo reato fu “spacchettato” con la riforma Severino permettendo l’assoluzione di fatto dell’imputato per quel reato). Condannato in primo grado, assolto in secondo e conferma della Cassazione dei giudici dell’appello. Gli altri imputati invece sono stati condannati nel processo bis: tra loro l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede e l’ex consigliera regionale Nicole Minetti.
Ma partendo dai processi storici con verdetto di non colpevolezza il primo da ricordare è quello le tangenti alla Guardia di Finanza. Secondo la procura di Milano vengono versate quattro tangenti Fininvest a ufficiali delle Fiamme gialle per addomesticare verifiche fiscali. Condannato in primo grado a due anni e nove mesi per concorso in corruzione con dirigenti della Fininvest, prescritto in appello e assolto in Cassazione il 19 ottobre 2001 in base al comma 2 dell’articolo 530 del codice di procedura penale (il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile).
Assoluzione anche per il processo Medusa con la contestazione del reato di falso in bilancio. Per l’accusa 10 miliardi di lire in nero erano stati accantonati dall’acquisto di Medusa Cinema. Condannato in primo grado, assolto in appello e Cassazione. Nell’ambito del procedimento Mediatrade per frode fiscale e appropriazione indebita con l’accusa di fondi neri per l’acquisto di film Usa Berlusconi è stato prosciolto in udienza preliminare a Milano. Mentre il figlio Piersilvio e Fedele Confalonieri sono stati assolti in Cassazione. C’è poi la vicenda Sme-Ariosto. Per la procura di Milano Berlusconi avrebbe corrotto magistrati romani per vincere la causa Sme contro De Benedetti. Secondo l’ipotesi dell’accusa avrebbe tenuto a libro paga il giudice Renato Squillante. Assolto in primo grado per insufficienza di prove su Ariosto e con formula ampia su Sme; con formula ampia su entrambi i capitoli in appello e Cassazione il 27 ottobre 2007.
PROCESSI IN CORSO – Il caso della minorenne marocchina – presente alle feste di Arcore e spacciata per la nipote dell’ex presidente Mubarak – ha generato tre processi per corruzione in atti giudiziari. Quello a Siena si è concluso con l’assoluzione di Berlusconi e la condanna per falsa testimonianza del pianista Danilo Mariani. A Milano – che ha subito diversi stop e rinvii – è in corso quello in cui è imputata la stessa Ruby e diverse ex Olgettine che avrebbero ricevuto, questa l’ipotesi dei pm di Milano, circa 10 milioni di euro per raccontare che a Villa Sammartini andavano in scena solo “cene eleganti”. A Roma invece a fine maggio i giudici hanno stralciato la posizione di Berlusconi, sempre per motivi di salute, da quella del coimputato, il cantante, Mariano Apicella. Secondo l’accusa Apicella avrebbe ricevuto 157mila euro in cambio della falsa testimonianza al processo Ruby. A Bari c’è il procedimento sulle escort che arrivavano invece a Palazzo Grazioli. È imputato di induzione a mentire. Per l’accusa avrebbe indotto l’imprenditore Gianpaolo Tarantini a dire il falso ai pm durante le indagini. Il 18 ottobre è diventata definitiva la condanna di Tarantini a 2 anni e 10 mesi per reclutamento e favoreggiamento della prostituzione di donne che venivano accompagnate nelle residenze di Berlusconi.
ARCHIVIAZIONI E AMNISTIE – Ci sono poi fascicoli che non sono mai diventati procedimenti giudiziari perché c’è stata l’archiviazione. Tra questi ricordiamo il caso Saccà per corruzione ovvero un presunto aiuto finanziario promessi al capo di Raifiction che in cambio avrebbe messo sotto contratto cinque “attrici”. L’indagine è stata archiviata dal gip di Roma. Archiviata dal Tribunale dei ministri anche la vicenda dei voli di Stato (abuso d’ufficio e peculato) per aver trasportato persone estranee all’entourage istituzionale da Roma a Olbia. Un altro caso archiviato è quello di Virginia Sanjust per abuso d’ufficio e maltrattamenti. Reati scattati per la denuncia dell’ex marito della donna. Abuso d’ufficio archiviato anche per il caso Agcom-Annozero per le presunte per far chiudere il programma di Michele Santoro Annozero dalla Rai. Archiviata l’indagine dal giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta (nel 2002) che vedeva Berlusconi e Dell’Utri indagati con l’ipotesi di essere i “mandanti occulti” delle stragi di Capaci e di via D’Amelio.
Berlusconi ha beneficiato di due amnistie. Per il reato di falsa testimonianza ovvero aver mentito al Tribunale di Verona sulla sua iscrizione alla P2. Nell’ambito del fascicolo sui fondi neri Macherio: uno dei falsi in bilancio contestati è stato amnistiato. Altri due andarono prescritti, mentre fu pronunciata sentenza di assoluzione per la frode fiscale e l’appropriazione indebita.
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