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Politica - 3 Dicembre 2021
Berlusconi al Quirinale? C’è il sì dell’Udc. Tajani: “La condanna non è un problema”. Ma Salvini: “Lavoro per scelta unanime, non di parte”
“Sogna ragazzo sogna”. La Canzone di Roberto Vecchioni è la colonna sonora dell’Assemblea Nazionale dell’Unione di Centro in corso a Roma. È il sogno dichiarato da parte degli esponenti della formazione centrista del centrodestra è quella di portare Berlusconi al Quirinale.
“È il nostro candidato naturale a cui noi tutti dobbiamo grande solidarietà” afferma Lorenza Cesa, segretario nazionale dell’Udc, che non si farebbe problemi a eleggere un condannato in via definitiva per frode fiscale: “Mi sembra che sia stato assolto 100mila volte”, risponde Casa alle nostre domande, dimenticando le prescrizioni processuali e la stagione delle leggi ad personam. “Berlusconi candidato del centrodestra? Perché no”, è l’opinione della senatrice Udc Paola Binetti, secondo la quale “quella storia lì – ovvero la condanna – è molto più complessa di quello che non sembra”. L’atteso intervento con il leader di Forza Italia avviene attraverso una lettera letta dal coordinatore nazionale azzurro Antonio Tajani. Berlusconi ribadisce che “il governo Draghi deve andare avanti fino al termine della legislatura nel 2023”. Dunque speranze per Berlusconi come successore di Mattarella? “Berlusconi non si è mai candidato” afferma ai giornalisti Tajani, secondo cui la condanna definitiva del leader e fondatore di Forza Italia “non è un problema politico” per la sua eventuale elezione.
Più articolato il discorso fatto da Matteo Salvini. Se da una parte “tutti i candidabili sono candidabili”, dall’altra, aggiunge che “spero ci sia una scelta se non unanime quasi – e con il no di Pd ed M5s sul nome di Berlusconi, questa ipotesi pare archiviata dal leader della Lega – no a una scelta di parte, ma di cuore e di Paese, ci sto lavorando”. Salvini esclude anche il bis dell’attuale Capo dello Stato: “Mi sembra che Mattarella abbia già detto che è giusto il cambio e va rispettata la sua volontà”. Chi non archivia il ‘sogno’ di Berlusconi al Colle è Ignazio La Russa: “Noi nel segreto dell’urna di certo non lo impallineremo. Ci auguriamo che possa farcela, perché sarebbe il primo presidente di centrodestra da quando esiste il centrodestra”. E quando noi gli facciamo notare che sarebbe anche il primo o Presidente della Repubblica con una condanna definitiva sulle spalle, risponde: “Scommetto che lei è de Il Fatto Quotidiano”.