"Odio doverlo ammettere, ma andavo di fretta. Il rimorso è un eufemismo - ha detto lo chef durante l'udienza in tribunale -. Questo episodio mi ha segnato la vita. Ora so che devo sempre verificare tutto. Oggi mi sento uno chef migliore, peccato solo che per arrivare fin qui il costo pagato sia stato questo"
Una vittima e altre trentuno persone ricoverate in ospedale per un’intossicazione alimentare dopo aver mangiato la “shepherd’s pie“, un pasticcio di carne d’agnello macinata, cotto male dallo chef che lo aveva preparato. Era finito in tragedia il pranzo organizzato da una confraternita nel villaggio di Hinton-in-the-Hedges, nel Northamptonshire, Regno Unito, e per questo oggi il tribunale locale ha condannato a quattro mesi di carcere John Croucher, il cuoco che aveva preparato il piatto incriminato.
I fatti risalgono al 2018 ma la condanna è arrivata solo ieri, 2 dicembre, come riferisce il Gaurdian che dà la notizia: “L’8 ottobre del 2018 trentacinque abitanti del villaggio si sono recati al Crewe Arms per il pranzo della comunità. In trentadue hanno mangiato la shepherd’s pie. Una donna, Elizabeth Neuman, 92 anni, senza patologie, è deceduta a seguito di una emorragia gastrointestinale. Gli altri sono stati malissimo“, ha spiegato la giudice Sarah Campbell leggendo la sentenza.
“Quel giorno Croucher era ai fornelli — ha ricostruito Campbell —. Il trito, preparato di fretta, è stato fatto cuocere poco. Quindi avvolto in un foglio di pellicola trasparente e riposto in frigorifero per una notte. L’indomani è stato cotto nuovamente e servito con del purè di patate caldo, senza verificare la corretta cottura né la temperatura al momento della messa in tavola”.
Lo chef è stato quindi condannato a quattro mesi di carcere e a una sospensione di un anno con l’accusa di “contravvenzione della normativa alimentare”: “Odio doverlo ammettere, ma andavo di fretta. Il rimorso è un eufemismo – ha detto Croucher durante l’udienza in tribunale -. Questo episodio mi ha segnato la vita. Ora so che devo sempre verificare tutto. Oggi mi sento uno chef migliore, peccato solo che per arrivare fin qui il costo pagato sia stato questo”.