È stata la prima nella storia del pugilato italiano a portare a casa una medaglia di bronzo alle Olimpiadi (Tokyo 2020), Imma Testa è una pugile categoria pesi leggeri che ha deciso di parlare della sua vita privata a Vanity Fair, facendo coming out: “Le persone che mi stanno vicino lo sanno da anni, ma credo sia giusto, ora, dirlo a tutti. Parlare di orientamento sessuale nel mondo dello sport ha un valore speciale, perché ai campioni si chiede di essere perfetti. E per molti l’omosessualità è ancora un’imperfezione. Per timore di intaccare la propria immagine tanti sportivi tacciono e si nascondono. Anche per me è stato così fino a pochi mesi fa. Ma quella medaglia di Tokyo è diventata il mio scudo: ora che la Irma atleta è al sicuro, la Irma donna può essere sincera. E lo faccio in un momento in cui esporsi è diventato fondamentale”. Parole sulle quali non si può che essere d’accordo: parlare di orientamento sessuale nello sport ha un valore speciale. “Se io mi sono sentita protetta e al sicuro in questi anni è stato per la corazza che mi porto addosso, per il mio carattere: sono una donna forte di natura. Ma non tutti sono così. Ci sono persone che soffrono per le discriminazioni, che sono vittime di bullismo, che non riescono a costruirsi una vita perché non sanno come relazionarsi con una società che è loro ostile – ha aggiunto la 23enne di Torre Annunziata – Ogni essere umano dovrebbe essere protetto e al sicuro. O almeno tutelato. Chi può proteggerti se non lo Stato, le sue istituzioni, le sue leggi? Ci sono ancora troppe persone discriminate e questo non va bene. Non va più bene. Io non posso fare molto, ma posso, dicendo la verità su me stessa, dire anche che nulla è sbagliato”.
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