"Moderna e Pfizer stanno già facendo la sperimentazione nei più piccini, ma credo sarà una questione di qualche mese. Non sono un divinatore ma è verosimile" ha detto il presidente dell’Aifa e componente del Cts, Giorgio Palù
A quattro giorni dall’approvazione dei vaccini per la fascia 5-11 anni, la cui somministrazione inizierà il 16 dicembre, già si guarda alla possibile immunizzazione della fascia dei più piccoli, da 0 a 5 anni. Una prospettiva di cui il capo della task force anti-Covid in Israele aveva ipotizzato la necessità con il fattoquotidiano.it lo scorso settembre. “Moderna e Pfizer stanno già facendo la sperimentazione nei più piccini, ma credo sarà una questione di qualche mese. Non sono un divinatore ma è verosimile” ha detto il presidente dell’Aifa e componente del Cts, Giorgio Palù a SkyTg24. che nel primo semestre del 2022 arrivi la vaccinazione più giovane della popolazione. Con la variante Delta per le fasce più giovani sono aumentati infatti i contagi. “La popolazione da 0 a 11 anni – spiega Palù – è quella che ha 300 casi per 100mila abitanti a settimana, l’incidenza più alta dell’infezione, ed è alta anche da 0 a 3. Oggi – prosegue Palù – i bambini si ricoverano nella misura che è poco meno dell’1%. Non era così precedentemente con le varianti fino ad Alfa”.
E sui possibili rischi dei vaccini per la fascia 5-11 anni il virologo rassicura: “Tremila bambini testati è più di quanti sono stati testati per il vaccino per la pertosse”. Negli Stati Uniti “4 milioni e 300mila bambini sono stati vaccinati. Una platea superiore a quella dei bimbi che potenzialmente dovrebbero essere vaccinati in Italia dai 5 agli 11 anni, e la società scientifica di pediatria statunitense “non ha segnalato nessun caso di reazione avversa grave in questi bambini. Ricordo inoltre che la somministrazione del vaccino ancti-Covid ai bambini è un terzo della dose di quella somministrata agli adolescenti”.
A mettere in evidenza l’andamento Covid in età scolare è anche l’Istituto superiore di sanità nel suo Report esteso del monitoraggio settimanale. Nell’ultima settimana si conferma l’andamento osservato nei precedenti sette giorni: il 51% di tutti i casi rilevati in età scolare (40.529 per il periodo 15-28 novembre) è stato diagnosticato nella fascia 6-11 anni, il 33% nei 12-19enni e solo l’11% e il 5% rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni. L’Iss evidenzia, inoltre, un aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia 3 anni (poco sopra i 2 ricoveri per 100.000 abitanti) nelle ultime settimane, mentre nelle altre fasce di età risulta stabile. Dall’inizio dell’epidemia alle ore 12 del 1/o dicembre 2021, nella popolazione 0-19 anni sono stati riportati al sistema di sorveglianza integrata Covid, 850.574 casi confermati di cui 35 deceduti.