La vicenda di LabLaw, premiato da Top Legal come miglior studio legale 2021 nella categoria lavoro per “l’assistenza a GKN per la chiusura dello stabilimento fiorentino e l’esubero di circa 430 dipendenti” (i licenziamenti sono peraltro stati bloccati dal Tribunale in quanto in contrasto con gli articoli dello Statuto dei lavoratori, ndr), apre un vaso di Pandora sui meccanismi e le logiche che stanno dietro a questi premi. Così come suscita perplessità la composizione della commissione che assegna i premi, di cui fanno parte responsabili legali di numerose aziende pubbliche.

Top Legal è una rivista bimestrale di settore diretta da Michael Di Palma che ne è anche il fondatore. Ex consulente di comunicazione del gruppo Fiat, Di Palma, come si legge dal suo profilo Linkedin, sta ora scrivendo un libro su Aristotele e Rousseau. Numerosi gli scritti che Di Palma ha dedicato al filosofo svizzero. Top Legal gestisce anche una “Academy”, ossia corsi in materie legali che sono tenuti da professionisti. Il premiato Francesco Rotondi è ad esempio direttore Scientifico del master in diritto del lavoro, industriale e della gestione delle parti sociali “HR & Labour Law” proprio alla Top Legal Academy. Il meccanismo di selezione del corpo docente è curioso poiché qui sono i docenti che pagano per tenere il corso e non viceversa. Inoltre i corsi, che gli studenti comunque pagano, si tengono negli studi legali che aderiscono all’iniziativa. Per gli organizzatori insomma nessun costo ma solo profitti.

Ogni anno il gruppo organizza poi il concorso per selezionare quelli che dovrebbero essere i migliori studi legali, settore per settore. In tutto i premi sono 35 tra riconoscimenti individuali e di studio, che spaziano dal diritto industriale a quello penale, passando naturalmente per il lavoro. Del resto, più sono i premi, più l’organizzazione guadagna. Come si legge nel regolamento, per essere premiati è obbligatorio presenziare alla cerimonia. Per presenziare è necessario riservarsi un tavolo che avrebbe un costo di circa 5mila euro. Il regolamento è attento a specificare che studi differenti non possono unirsi per condividere lo stesso tavolo. Considerando che i finalisti sono tra i 5 e gli 8 per ogni categoria, in ballo ci sono una sessantina di tavoli (alcuni studi compaiono in più categorie) per un incasso che a spanne vale qualche centinaio di migliaia di euro. Quest’anno a condurre la premiazione c’era Cristiano Militello di Striscia la Notizia.

Naturalmente un gruppo editoriale privato può organizzare i suoi premi e le sue cerimonie come meglio crede. Se queste sono le modalità pare però più questionabile il fatto che a far parte della commissione siano anche manager di società pubbliche. Nel gruppo che ha assegnato i premi di quest’anno c’erano ad esempio Umberto Baldi di Snam (controllata al 31% da Cassa depositi e prestiti e quindi Ministero del Tesoro), Giulio Fazio responsabile affari legali di Enel (al 23,5% del Tesoro), Domenico Galli di Trenitalia (100% pubblica), Cosimo Matarazzo di Sace (all 100% di Cdp) e Francesco Bernocchi del Fondo strategico italiano di Cassa depositi e prestiti. Nella commissione c’erano anche David Benello e Michele Scibetta rispettivamente presidente e responsabile degli affari legali del gruppo Sirti, privato ma che si è avvalso dello stesso studio LabLaw per le procedure di licenziamento collettivo di 764 dipendenti. Non proprio una garanzia di imparzialità insomma. Ilfattoquotidiano.it ha provato a contattare Top Legal per avere alcune conferme sulle modalità di assegnazione dei premi e il sistema dei corsi dell’Academy. Ma dalla rivista nessuna risposta.

Che i criteri di assegnazione non siano esattamente cristallini è cosa piuttosto nota nell’ambiente dei professionisti del settore. Ma i premi fanno gola. Anche perché ora fanno parte dei criteri presi in esame dalle aziende per assegnare gli incarichi. Una pratica seguita anche da società a partecipazione pubblica o interamente statali. Top Legal non è l’unico soggetto editoriale a organizzare riconoscimenti nel settore. Ci sono anche quelli delle testate editoriali Legal Community e Le Fonti. Anche in questi casi la presenza alla serata (e quindi la prenotazione del tavolo) è condizione imprescindibile per essere premiati.

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