. La flessione rispetto all'ottobre del 2020 è del 3,7%. Bisogna considerare che l'anno scorso fu caratterizzato da un boom degli acquisti via internet a causa delle chiusure degli esercizi commerciali legate al lockdown
L’Istat ha diffuso i dati sulle vendite al dettaglio di ottobre con risultati, almeno a prima vista, piuttosto insoliti. Per la prima volta dal 2016 (ossia dall’inizio delle rilevazioni per questa voce)il commercio on line registra un segno meno. La flessione rispetto all’ottobre del 2020 è del 3,7%. Bisogna considerare che l’anno scorso fu caratterizzato da un boom degli acquisti via internet a causa delle chiusure degli esercizi commerciali legate al lockdown. Con un allentarsi delle misure restrittive una era prevedibile una qualche ricaduta. Tuttavia il dato segnala, forse, anche che le abitudini di consumo non sono cambiante in modo irreversibile come prospettato da alcuni osservatori. Altro dato insolito e che va in questa direzione è la risalita degli acquisti di cibo e bevande nei piccoli negozi di zona a danno dei supermercati. Rispetto all’anno prima i negozi salgono dello 0,4% mentre quelle della grande distribuzione scendono dello 0,1%.
Nel complesso gli acquisti nei piccoli negozi salgono del 5,8%, quelli nella gdo del 2,7%. Il dato è in valore, cosa che potrebbe fare anche ipotizzare che i rincari siano arrivati prima e più massicciamente nei negozi che nei super ed ipermercati. Più in generale lo scorso ottobre si è contraddistinto per una ripresa delle vendite pari al 3,7% in valore (quindi c’è anche un effetto inflazione) e del 2,8% come quantità, rispetto allo stesso mese del 2020. Il progresso rispetto allo scorso settembre è invece dello 0,1 e dello 0,2%. Il recupero è dovuto, per lo più, ai prodotti non alimentari (+ 6,4% in valore sull’anno prima). Bene in particolare la calzature e gli articoli in cuoio (+ 14,8%), l’abbigliamento (+ 14,2%) e l’ elettronica (+ 12,7%). Segno meno viceversa per telefonia, casalinghi, libri giornali e riviste.
La ripresa delle vendite prosegue, ma rallenta il ritmo: è quanto fa notare Confesercenti commentando i dati sul commercio al dettaglio di ottobre diffusi oggi dall’Istat e avvertendo che si iniziano a sentire gli effetti dell’inflazione. Ad ottobre, ricorda Confesercenti, si è avuta una crescita delle vendite sull’anno del +3,7% in valore, contro il +5,3% registrato a settembre. Si tratta, secondo l’associazione, di una frenata ancora di lieve entità, dovuta in parte anche all’effetto dell’aumento dei prezzi, in particolare dei beni energetici, registrato negli ultimi mesi.