Massimo Ferrero è stato arrestato a Milano con l’accusa di bancarotta legata al fallimento di quattro diverse società calabresi operanti nel settore cinematografico, alberghiero e turistico. Il presidente della Sampdoria è finito in manette in seguito all’operazione della Guardia di Finanza, che lo sta ancora trattenendo in caserma, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Paola, in provincia di Cosenza. Niente a che vedere, comunque, con questioni calcistiche, con la società blucerchiata che non è coinvolta nelle indagini. Per altre 5 persone, tra le quali figurano anche la figlia Vanessa, il nipote Giorgio e l’autista, il giudice ha invece disposto gli arresti domiciliari. Perquisizioni sono avvenute in varie regioni, tra cui Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria. Il club blucerchiato ha diffuso nel pomeriggio un comunicato in cui si legge che Ferrero ha deciso di dimettersi da presidente e da tutte le cariche sociali. Ma il legale difensore, dopo le notizie secondo cui il suo assistito sarebbe stato trasferito nel carcere di San Vittore, denuncia: “Non ho idea di dove si trovi il mio assisto e soprattutto in che condizioni di salute sia. L’ho sentito per l’ultima volta alle 10.30 questa mattina. Da notizie di stampa ho appurato che sarebbe stato trasferito nel carcere di San Vittore. Ho contattato l’istituto penitenziario ma mi hanno comunicato che non si trova lì. Ho fatto richiesta alla Procura di Paola di trasferimento a Roma con una istanza ma mi è stato detto che non è possibile procedere in quanto, in base a una relazione degli operanti che hanno proceduto all’arresto, Ferrero ha affermato di essere affetto da alcune patologie“.
LE ACCUSE – Una delle società coinvolte à la Ellemme group Srl, azienda che secondo i magistrati si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre 1,2 milioni di euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, “rinunciando così a incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi”. Una mossa che, si legge nelle carte “cagionava il dissesto della società Ellemme Group Srl.”
L’amministratore unico della società è la figlia Vanessa Ferrero, ma il presidente, secondo la Procura, è l’amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della Global Media srl, presidente del consiglio d’amministrazione di Mediaport spa e amministratore unico di Mediaport Cinemas Srl, mentre la figlia è stata anche amministratore unico della Ferrero Cinemas srl.
La Ellemme, secondo le accuse, si è presa un debito complessivo di 806mila euro contratto da Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas nei confronti di Rai Cinema. Nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di quasi 209mila euro, contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema, mentre nel terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.
Nella versione fornita dai pm, per quanto riguarda la Ellemme vengono descritte anche le modalità con le quali si è scelto di far sparire la documentazione contabile della società, così da impedire la ricostruzione dei movimenti d’affari o del patrimonio. In particolare, nel febbraio 2014 è stato denunciato il furto di un’Audi S8 all’interno della quale si trovava, secondo la ricostruzione fornita alle forze dell’ordine, una borsa in pelle che custodiva tutta la documentazione contabile, tra cui il libro giornale, i registri Iva, il libro inventari, i verbali delle assemblee e altri documenti.
Alla figlia Vanessa è contestata anche la sottrazione di oltre 740mila euro dalle casse della società per “procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e recare pregiudizio ai creditori”, scrive il Gip del tribunale di Paola. Dal gennaio del 2011 al dicembre del 2012, “con ripetuti prelevamenti dai conti correnti bancari nella disponibilità della Ellemme Group Srl, sia in contante che a mezzo assegni, distraeva l’importo di 740.520 euro”.
LA DIFESA – L’avvocato Giuseppina Tenga, che difende il presidente doriano, ha chiarito che “l’arresto non c’entra assolutamente niente con il club. È attinente al fallimento, avvenuto quattro anni fa, di società calabresi completamente esterne alla Sampdoria. Il pubblico ministero ha avanzato la richiesta di custodia cautelare che io non ho ancora visto, ma è relativa ai fallimenti di quattro anni fa”. E denuncia poi le modalità con cui è avvenuto l’arresto: “Stamattina il presidente si trovava in un albergo a Milano – spiega il legale -, ma era necessario che venisse a Roma perché a casa sua c’è la Guardia di Finanza per la perquisizione e solo lui è in possesso della combinazione della cassaforte da perquisire. Ritengo fosse intelligente e giusto che Ferrero assistesse alla perquisizione nella casa di piazza di Spagna. Probabilmente a qualsiasi altra persona glielo avrebbero permesso, a Massimo Ferrero no. Lo hanno prelevato in albergo nemmeno fosse Totò Riina, hanno perquisito anche casa della figlia e del nipote, hanno arrestato anche l’autista. Io sto cercando da stamattina alle 7.30 di parlare con la Finanza”.
LA SAMPDORIA – Poche ore dopo la diffusione della notizia, la società blucerchiata ha diffuso un comunicato nel quale annuncia che Ferrero si è dimesso da presidente e da tutte le cariche sociali. “Ferrero, proprio per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio, intende formalizzare le dimissioni immediate dalle cariche sociali di cui sinora è stato titolare, mettendosi nel contempo a immediata e completa disposizione degli inquirenti che verranno contattati dai suoi legali, gli avvocati Luca Ponti e Giuseppina Tenga, proprio per chiarire fin da subito la propria posizione ed evitare che, dalla del tutto inaspettata e presente situazione, possano derivare ulteriori pregiudizi a carico di realtà estranee, come l’U.C. Sampdoria, che ne sarebbero gratuitamente danneggiate”, si legge.
La gestione quotidiana e ordinaria è affidata al direttore operativo Alberto Bosco, in attesa della convocazione di un cda straordinario. Bosco in mattinata ha radunato i dipendenti nella sede del club e li ha rassicurati sulla continuità aziendale, invitandoli a essere ancora più uniti e compatti in questo momento. La squadra, che stamani si è regolarmente allenata, è stata informata di quanto avvenuto dal direttore sportivo Daniele Faggiano al termine della seduta e anche in questo contesto è stato sottolineato come oggi per la Sampdoria “sia importante restare compatta per reagire sul campo, a partire dal derby” che si giocherà al Ferraris venerdì.