Il presidente del Consiglio MarioDraghi come candidato preferito come presidente della Repubblica. Il duello tra Pd e Fratelli d’Italia per la palma di primo partito. Il balzo di Europa Verde che mette una punta avanti ad Azione e Italia Viva. Sono alcuni degli elementi che emergono da un sondaggio di Quorum-Youtrend per SkyTg24.

Quanto all’elezione a capo dello Stato tra le numerose candidature proposte nel sondaggio quella di Draghi è di gran lunga l’opzione più citata, col 17 per cento. Segue poi Silvio Berlusconi che comunque raccoglie il 10. Non lontana Emma Bonino all’8, mentre segue una lunga lista tra l’1 e il 5 per cento che va dall’ex premier e giudice costituzionale Giuliano Amato alla ministradella Giustizia Marta Cartabia. Gli intervistati da Quorum-Youtrend tuttavia sono un po’ “frenati” sulla scelta di Draghi, ma solo per il fatto che questo potrebbe portare alle elezioni anticipate nel 2022. A domanda il 49% del campione intervistato risponde che se l’elezione del premier al Quirinale dovesse portare al voto allora meglio non farne di niente.

Per quanto riguarda le intenzioni continua invece il duello tra Pd e Fratelli d’Italia, divisi da uno 0,3 per cento che in un sondaggio che – come tutti di questo genere – ha un margine d’errore di circa il 3 per cento è uno scarto risibile. La cosa certa è che la coppia di testa ha un margine marcato sulla Lega che scivola sotto al 18 per cento, stando ai dati Quorum-YouTrend. Poco sotto al 16 segue il M5s. Poi comincia la serie di forze politiche sotto al 10 per cento. Guida il gruppo Forza Italia, al 7, che (a sorpresa, anche guardando ad altri istituti di sondaggio) è seguita dall’area Liberi e Uguali (cioè Sinistra Italiana e Articolo 1) che si attesta un po’ sopra il 4. Sotto il 3, che è la soglia di sbarramento dell’attuale legge elettorale, tutti gli altri. Ma a mettere la prua davanti agli altri è Europa Verde, al 2,8, che supera anche se di poco sia Italia Viva (2,6) sia Azione di Carlo Calenda (2,5).

Va precisato che comunque resta significativa la mole dell’area che unisce non voto e indecisi e che mette insieme circa il 36 per cento di chi ha risposto al sondaggio.

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